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Corruzione al tribunale di Catanzaro, la confessione di Petrini: "Soldi per le mie sentenze"

«Ammetto di aver ricevuto dazioni di denaro, beni e altre utilità». Sono le tre del pomeriggio del 31 gennaio quando l'ormai ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro Marco Petrini inizia a parlare davanti al procuratore vicario di Salerno Luca Masini e al sostituto Vincenzo Senatore.

Da quando è stato arrestato, per corruzione in atti giudiziari, e trasferito in carcere sono passati 15 giorni. È lo stesso giudice a chiedere di potere ricevere la visita dei magistrati. Parlerà per oltre sei ore. I capi di imputazione contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare ne escono confermati, ma il giudice Petrini andrà anche oltre raccontando numerosi altri episodi.

Tanti da far ipotizzare l'esistenza di un vero e proprio sistema i cui contorni sono ancora tutti da definire. Prova ne sia che quel verbale si chiude con oltre sei pagine coperte da omissis.

L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.

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