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Corruzione al tribunale di Catanzaro, dopo 28 giorni scarcerato il giudice Petrini

Marco Petrini (a destra)

Il gip di Salerno ha revocato gli arresti del giudice Marco Petrini. La decisione è giunta dopo la collaborazione offerta dal magistrato nel corso degli interrogatori sostenuti davanti al procuratore vicario di Salerno, Luca Masini e al pm Senatore.

La procura aveva dato parere favorevole rispetto alla richiesta avanzata dai legali di Petrini, gli avvocati Francesco Calderaro del foro di Castrovillari e Agostino De Caro del foro di Salerno. Il magistrato ha lasciato il carcere oggi alle 12 per raggiungere la località, non calabrese, nel quale è stato assegnato agli arresti domiciliari.

Petrini - presidente della seconda sezione della Corte d’appello di Catanzaro e della Commissione tributaria, ora sospeso - è accusato di corruzione in atti giudiziari - alcuni casi aggravati dal metodo mafioso - perché avrebbe accettato offerte di denaro, doni e sesso in cambio dell’interessamento su processi penali e tributari.

Dopo l'arresto Petrini ha deciso di parlare con i pm di Salerno, ammettendo una serie di responsabilità e consentendo di aprire nuovi filoni di indagine. Gli interrogatori si sono tenuti fino al giorno prima del Riesame al quale la difesa ha rinunciato decidendo di fare appello al gip chiedendo la dimora fuori dalla Calabria, territorio oggetto di indagini. Richiesta accolta dal gip.

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