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Inchiesta su appalti pubblici a Cosenza, 20 indagati: coinvolti Oliverio e Occhiuto - Nomi

Procura di Catanzaro

Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, l'aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm Vito Valerio hanno emesso e fatto notificare stamane un avviso di conclusione di indagini preliminari nei confronti di venti tra politici calabresi, dirigenti della Reggio Calabria e imprenditori.

L'inchiesta vede indagati per associazioni per delinquere il governatore della Calabria, Mario Oliverio, l'ex consigliere regionale, Nicola Adamo, il dirigente regionale Luigi Zinno, il direttore generale delle Ferrovie della Calabria, Giuseppe Lo Feudo e gli imprenditori Pietro Ventura, rappresentante della “Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie”, Giuseppe Trifirò, rappresentante del Raggruppamento di imprese costituito dalla Cmc e dalla Caf aggiudicatario della progettazione esecutiva e della realizzazione della cosiddetta metropoltana leggera destinata a collegare Cosenza, Rende e l'Università della Calabria.

Nell'atto giudiziario si contesta agli indagati di aver favorito l'aggiudicazione e la realizzazione dell'opera in favore del raggruppamento di imprese in avvalimento con la “Ventura”. I fatti sarebbero stati commessi dal dicembre del 2014 fino al 12 giugno del 2017.

Questi i nomi degli indagati: Nicola Adamo, di 62 anni, di Cosenza; Gerardo Mario Oliverio, 66 anni residente a San Giovanni in Fiore; Luigi Giuseppe Zinno, 65 anni, originario di Marano Marchesato e residente a Cosenza; Giuseppe Lo Feudo, 64 anni, di Cosenza; Pietro Ventura, 53 anni, originario di Bisceglie in provincia di Barie e residente a Paola in provincia di Cosenza; Rocco Borgia, 75 anni, originario di Melicuccà in provincia di Reggio Calabria e residente a Roma; Antonio Capristo, 60 anni, originario di Crosia e residente a Rossano Corigliano, Giuseppe Trifirò, 58 anni, di Ravenna; Mario Occhiuto, 55 anni, di Cosenza; Luigi Incarnato, 64 anni, residente a Rende; Luca Morrone, 41 anni, di Cosenza; Tito Berti Nulli, 63 anni, di Perugia; Santo Marazzinta, 56 anni, originario di Messina e residente a Catanzaro; Pasquale Gidaro, 52 anni di Catanzaro; Arturo Veltri, 37 anni, di Cosenza; Giulio Marchi, 64 anni di Roma; Armando Latini, 65 anni, di Roma; Giovanni Forciniti, 55 anni, originario di Rossano Corigliano e residente a Crosia; Fortunato Varone, 42 anni, di Catanzaro; Eugenia Montilla, 66 anni, di Vibo Valentia.

Tra gli indagati figura pure l'ex presidente del Consiglio Comunale di Cosenza, Luca Morrone, che avrebbe sottoscritto nel 2016 le proprie dimissioni da consigliere comunale allo scopo di far scattare la decadenza di Mario Occhiuto da sindaco, accettando la promessa da Nicola Adamo e Mario Oliverio di ricoprire alternativamente in futuro la carica di vicesindaco o comunque un incarico di ingegnre presso la Regione Calabria.

A Nicola Adamo, Mario Oliverio e Luigi Incarnato, quest'ultimo ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e attuale commissario liquidatore della Sorical calabrese, viene inoltre contestato di aver indotto numerosi consiglieri comunali di Cosenza a rassegnare le dimissioni, nel febbraio del 2016, per provocare la decadenza dell'incarico di sindaco, dell'architetto Mario Occhiuto, poi rieletto e attuale primo cittadino bruzio.

A Mario Occhiuto, nella sua veste di di sindaco della città calabrese insieme con Oliverio e Zinno viene invece contestato di aver sottoscritto l'Accordo di Programma per la costruzione della Metropolitana leggera a seguito della promessa avanzata dal presidente Oliverio e dal drigente Zinno di ottenere, da parte della Regione Calabria, i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del “Museo di Alarico” a Cosenza, oggetto di una gara illegittima indetta dal Comune di Cosenza nell'ambito del più ampio intervento di “riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo Alarico”.

«Con riferimento all’unico capo d’imputazione contestatomi nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari notificatomi oggi, secondo cui avrei stretto un patto illecito con l’onorevole Mario Oliverio e con l’ingegnere Luigi Zinno, devo evidenziare come nella stessa imputazione si dia atto che la pretesa utilità indebita, costituente contropartita del presunto patto illecito, consisterebbe nella promessa di un finanziamento per l’esecuzione di un’opera pubblica a vantaggio della città di Cosenza, e non già per miei interessi personali». Lo dice il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, in merito all’inchiesta della procura di Catanzaro che lo coinvolge insieme con altri esponenti politici, relativamente alla gestione di appalti pubblici.

«Devo aggiungere - spiega - che i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del museo di Alarico erano già stati concessi ben prima che Oliverio divenisse presidente della giunta regionale, e che la gara di appalto dei predetti lavori non può affatto essere definita illegittima, avendo anzi già superato il controllo del competente giudice amministrativo».

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