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Elezioni regionali in Calabria, si attende la data voto. E il M5S resiste alle sirene del Pd

La sede della Regione Calabria

In un quadro ancora molto confuso, anche perché subordinato alle dinamiche nazionali, e nell’attesa della fissazione della data del voto, prosegue in Calabria la marcia di avvicinamento dei partiti e delle forze politiche alle elezioni regionali. L’attenzione generale è rivolta, per quanto riguarda il centrosinistra e il MS5 calabresi, alle trattative in corso per le Regionali in Umbria e in altri territori, e, per quanto riguarda il centrodestra, agli appuntamenti di questo week end - la kermesse di Forza Italia a Viterbo e Atreju per Fratelli d’Italia - che potrebbero preparare il terreno per la definizione degli accordi nella prossima settimana.

In linea generale, comunque, le coalizioni in Calabria si presentano al momento frammentate e divise al loro interno. Nel campo del centrodestra un dato certo è, finora, la candidatura alla carica di presidente della Regione del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, designato da Forza Italia, da altri partiti della coalizione come l’Udc e il Nuovo Cdu e da alcuni movimenti civici. Sul nome di Occhiuto, tuttavia, ancora non c'è la convergenza, almeno ufficiale, della Lega e di Fratelli d’Italia, due forze politiche che in Calabria sono date in forte crescita di consenso e che da tempo hanno rinviato ogni ragionamento sulle candidature al tavolo nazionale: nelle ultime dichiarazioni dei rispettivi dirigenti, tra l’altro, Lega e Fratelli d’Italia hanno ribadito che, al momento, non c'è alcuna scelta definitiva, a livello di coalizione, per le Regionali, Calabria compresa, inoltre i leghisti calabresi attendono indicazioni dalla viva voce del leader della Lega, Matteo Salvini, che martedì 24 settembre sarà a Cosenza. Inoltre, in queste ultime ore gli analisti politici annoverano nel centrodestra, oltre a Occhiuto, anche altri possibili candidati alla presidenza della Regione: tra questi, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e la parlamentare di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro.

Sia il Pd regionale sia il M5S, comunque, restano attenti all’evolversi della situazione a livello nazionale, ma per adesso i ragionamenti di queste due forze, almeno a livello locale, non hanno trovato un punto di incontro: nei pentastellati poi non manca chi guarda già a possibili candidati alla presidenza della Regione, come il noto imprenditore Pippo Callipo, nome che peraltro potrebbe agevolare la trattativa con il Pd, così come nei giorni scorsi ha espresso la sua disponibilità a scendere in campo la deputata M5S Dalila Nesci.

Sono invece ufficialmente già in campo, come candidati governatore, il geologo Carlo Tansi, già direttore della Protezione civile della Regione Calabria, e Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria di Reggio Calabria: Tansi, che giovedì scorso ha presentato la sua candidatura e il suo programma a Reggio Calabria, guiderà la lista «Tesoro Calabria», mentre Nucera correrà con «La Calabria che vogliamo».

Sono, queste, le due uniche certezze che, al momento, offre il quadro politico calabrese in vista delle Regionali. Del resto, ancora si attende anche la fissazione della data di svolgimento delle elezioni, anche se, sotto questo aspetto, la convocazione, da parte del presidente Mario Oliverio, delle primarie istituzionali il 20 ottobre non è neutra: calcoli alla mano, tenendo conto della tempistica prevista dalla legge regionale del 2009 sulle primarie, il voto per il rinnovo del presidente della Giunta e del Consiglio regionale potrebbe tenersi nel mese di dicembre.

Ancora più complicata e indecifrabile, però, è la situazione nel campo del centrosinistra, che sconta in questa fase gli effetti di due elementi, per certi versi legati l’uno all’altro: l’ipotesi di una trasposizione, anche in Calabria, dell’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle,finora decisamente esclusa dai pentastellati calabresi, e la frattura nel Pd e nella coalizione sulla possibile ricandidatura del governatore uscente, Mario Oliverio. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, infatti, gli ultimi giorni stanno registrando lo scontro praticamente frontale sia nel Pd sia nella coalizione, tra un’area che sostiene la riproposizione di Oliverio o comunque lo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato presidente, e un’altra area che ha già espresso contrarietà all’ipotesi delle primarie e vede di buon occhio la possibilità di un’apertura del dialogo con il Movimento 5 Stelle.

Decisamente contraria alla ricandidatura di Oliverio è la segreteria nazionale del Pd guidata da Nicola Zingaretti, che, attraverso il commissario regionale del partito, Stefano Graziano, ha promosso nei giorni scorsi un primo tavolo del centrosinistra al quale ha partecipato Articolo 1: la linea emersa da questo tavolo è quella del rinnovamento nella scelta del candidato presidente della Regione e dell’apertura al dialogo con il Movimento 5 Stelle.

Ma nelle stesse ore in cui si teneva questo tavolo, una decina tra partiti e movimenti di centrosinistra hanno tenuto una riunione «parallela», di fatto suggellando una spaccatura profonda nello schieramento, spaccatura che in questa settimana potrebbe acuirsi con la convocazione, venerdì prossimo, dell’assemblea regionale dei circoli e degli amministratori del Pd: la convention è stata convocata da una sessantina di circoli democrat ritenuti vicini al governatore Mario Oliverio.

L’appuntamento si intreccia, ovviamente, con il tema della possibile alleanza, anche per le Regionali calabresi, tra Movimento 5 Stelle e Pd, ipotesi che, quasi automaticamente, preclude la ricandidatura di Oliverio: finora i pentastellati calabresi - compresa la sottosegretaria ai Beni culturali, Anna Laura Orrico, nella sua prima uscita pubblica ieri a Catanzaro - hanno ribadito l’intenzione di correre in autonomia, dicendosi pronti a fare alleanze solo con liste civiche, anche se ovviamente si sono rimessi alle determinazioni del capo politico Luigi Di Maio.

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