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Regionali in Calabria, Oliverio: "La mia candidatura è in campo, Graziano non è padrone del Pd"

Il presidente della Regione Mario Oliverio

«Oliverio è nel Pd: non è Oliverio che si pone fuori dal Pd, ma c'è un commissario che vuole sottrarre il Pd ai calabresi». Ad affermarlo è stato il presidente della Regione, Mario Oliverio, a margine di un'iniziativa politica a Catanzaro.

Oliverio ha risposto così a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni di ieri del commissario del Pd, Stefano Graziano, secondo il quale chi del Pd parteciperà alle primarie istituzionali per la scelta del candidato alla presidente della regione è fuori dal partito.

«Nessuno - ha proseguito Oliverio - può togliermi dal Pd, non solo sono iscritto al Pd ma ho una storia che rivendico. E mi dispiace che qualcuno abbia detto che Oliverio sia fuori dal Pd. Il Pd è regolato da uno Statuto, e le regole valgono sempre, anche quando ci sono i commissari. Ma soprattutto ritengo scorretto e irrispettoso, rispetto a migliaia di iscritti e militanti, che un commissario nominato da Roma possa fare affermazioni, come quelle che ho letto sulla stampa».

«Io - ha rilevato il presidente della Regione - sono nel Pd e il commissario non è il Padreterno. Il commissario deve rispettare le regole e lo Statuto, e lo Statuto prevede in una norma che i presidenti di Regione al primo mandato possono riproporre la loro candidatura e che, qualora ci sono altri candidati sostenuti al 15% degli iscritti, si facciano le primarie».

«Se ci sono altri candidati si va alle primarie, altrimenti la mia candidatura è in campo - prosegue Oliverio -. Se ci sono altre candidature, si mettano in campo e si valutano, fino ad ora non ho visto altre candidature. Io ho riproposto la mia candidatura con una lettera al segretario nazionale del partito, a norma di Statuto. Il commissario, ripeto, non è il proprietario del Pd».

«Sto lavorando alle liste, certo, sto coinvolgendo la comunità calabrese, sto andando in giro in largo e in lungo, tutto il mese di agosto, non sono stato ad alambiccarmi il cervello per stare sui giornali e fare i salamelecchi, ma - ha osservato il presidente della Regione - ho preferito a stare in rapporto con le comunità e sto continuano a girare il largo e in lungo, con una partecipazione larghissima come si può vedere qui a Catanzaro».

«L'iniziativa di Renzi si annunciava da tempo, covava nel ventre di questa parte del Pd da tempo, Renzi non ha fatto altro che esplicitare quello che già da tempo si parlava, non credo che il suo annuncio sia una sorpresa. Chiaramente - ha evidenziato Oliverio - bisognerà capire quali sono i contenuti, quale sarà il progetto che Renzi intende porre a base di questa sua iniziativa».

«Io ritengo che il centrosinistra, quello che si è espresso nel corso di questi anni, debba tenere l’unità e la bussola dell’unità. Le alleanze sono un’altra cosa; guai a pensare che un’alleanza possa sostituire la coesione di un campo, perchè poi ci si troverebbe non con sorprese ma con risultati amari. Noi - ha sostenuto il governatore - abbiamo bisogno di evitare le ubriacature delle stagioni, a seconda di come si presentino, e anche evitare di rincorrere i populismi».

Secondo Oliverio «dobbiamo contrastare la destra ma la destra si contrasta con un progetto di alleanza chiaro, e soprattutto si contrasta se vengono risposte. È giusto che il governo nazionale si facesse, per contrastare la deriva della destra e la deriva sovranista. Ma ora la sfida vera sono le risposte che si sarà in grado di dare ai bisogni del società italiane soprattutto del Sud e della Calabria, perchè - ha spiegato il presidente della Regione - è su questo terreno che si vince o si perde per contrastare la destra».

«È su questo terreno che bisogna misurarsi e non sulle alchimie. E anche le alleanze devono essere il frutto di processi ne della convergenza su contenuti e obiettivi e sulla capacità di dare risposte ai problemi. Altrimenti - ha poi affermato Oliverio - passerà poco tempo prima che le derive, ancora più aggravate, di una destra sempre in agguato potrebbero far pagare prezzi salati all’Italia e alla Calabria».

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