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Sanità, Mattarella ha firmato il decreto Calabria

Ha l’imprimatur del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il “decreto Calabria” che, nelle intenzioni del Governo, punta a sottrarre alla politica la gestione della sanità calabrese in regime di piano di rientro.
Il capo dello Stato lo ha firmato oggi, insieme al “decreto crescita”, mettendo fine alle illazioni insorte sul ritardo del “via libera” al provvedimento varato dal  Consiglio dei ministri riunito a Reggio Calabria il 18 aprile.
Norme stringenti sulla verifica dell’operato dei direttori generali delle aziende sanitarie  e “super poteri” ai commissari ad acta sono gli snodi cruciali di una riforma che da qui a breve, una volta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, azzererà tutti i commissari delle Asp e delle Aziende ospedaliere  dichiarandone la decadenza dall’incarico, sottraendo i vertici di questi Enti cruciali al presidente della Regione che li aveva nominati.
Controlli e vincoli rigorosi anche su acquisti e forniture (tra le prime cause dell’attuale disavanzo)  che il Servizio sanitario calabrese dovrà effettuare attraverso la centrale nazionale Consip o le centrali di committenza di altre regioni.
Nuove prescrizioni anche sulle procedure di affidamento sotto soglia, che saranno soggette all'Autorità nazionale anti corruzione (Anac). Insomma la “polpa” della sanità che finora è stata oggetto di frodi, corruzione e anche reati di mafia, diventerà per molti versi inaccessibile ad un malcostume rapace.

 

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