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Consiglio dei ministri a Reggio, via libera all'unanimità al decreto sanità per la Calabria

Una riunione straordinaria per un provvedimento straordinario. Il Consiglio dei Ministri si riunisce a Reggio Calabria e vara il decreto sulla sanità che impone norme stringenti sulla verifica dell’operato dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione.

Un provvedimento ineluttabile, secondo il ministro alla Salute Giulia Grillo, adottato come un «dovere morale» per fare fronte ad una situazione «unica, di oggettiva emergenza». Un provvedimento che fa dire al vice premier Luigi Di Maio che «lo Stato si riprende la sanità perché qui, nella migliore della ipotesi era in mano ai partiti, nella peggiore era in mano alla 'ndrangheta».

La giornata reggina del premier inizia con la visita nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Accompagnato dal ministro Grillo, Conte visita alcuni reparti, fermandosi a parlare con degenti e personale sanitario e concedendosi anche ai selfie con medici e pazienti.

Poi il Consiglio dei Ministri, convocato in via straordinaria nella prefettura reggina - «non solo simbolico ma operativo» dice Conte - proprio per affrontare i problemi della sanità calabrese. Un settore che, spiega il ministro Grillo, è in una situazione «oggettivamente emergenziale», con un disavanzo di gestione arrivato a 168 milioni di euro nell’ultimo trimestre del 2018 e il punteggio Lea del 2017 «fermo a 136, molto al di sotto del limite minimo di 160».

Il ministro replica anche al governatore calabrese Mario Oliverio che in mattinata parla di «ulteriore usurpazione da parte del Governo delle residue funzioni della Regione in materia di sanità», settore, aggiunge, «governato dal potere centrale da oltre dieci anni, producendo fallimenti». «Il ministro - è la replica della Grillo - fa il suo compito nei solchi della Costituzione, che prevede che garantisca i Lea su tutto il territorio nazionale». Ma il Governatore rilancia, annunciando l’intenzione di ricorrere alla Consulta contro il decreto.

La sanità è l’unico argomento affrontato dal Consiglio dei Ministri riguardo alla Calabria, ma al termine, il premier Conte, prima di lasciare la Prefettura reggina, lancia un segnale di fiducia anche per le altre problematiche che attanagliano la regione. «Non ci dimentichiamo della Calabria" spiega, garantendo che l’attenzione sarà costante per tutto il Sud perché «vogliamo il suo riscatto».

 

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