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Sanità in Calabria, nuova uscita "negazionista" di Zuccatelli sulle mascherine

Giuseppe Zuccatelli

Calabria nuovamente sotto i riflettori ieri sera nel corso della trasmissione di RaiTre “Titolo V”. Dopo il servizio della scorsa settimana costato la poltrona all’ex commissario per la sanità Saverio Cotticelli, questa volta le attenzioni si sono concentrate su Giuseppe Zuccatelli, il manager emiliano designato dal Governo alla guida della sanità calabrese ma non ancora formalmente entrato nel pieno delle sue funzioni.

Per lui una seconda gaffe dopo quella “negazionista” dopo quella sull’inutilità dell’utilizzo delle mascherine, il cui video nei giorni scorsi ha fatto il giro della Rete.

Nel corso del servizio dedicato alla Calabria si vedono i tentativi dell’inviato Walter Molino di contattare Zuccatelli ma senza risultato. Il manager a un certo punto si fa vivo con un messaggio whatsapp nel quale linka un articolo apparso su “Imola Oggi” che ribadisce l’inutilità, quasi la dannosità, delle mascherine (il titolo di questo articolo, che cita uno studio Usa, è «Come trasformare gli a sintomatici in malati? Con le mascherine»).

Insomma, la linea sull’argomento non cambia e ciò nonostante le rassicurazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sulla necessita di puntare su un commissario dal curriculum importante come Zuccatelli.

Nel servizio spazio poi ad alcune dichiarazioni del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che “scarica” tutto sulla struttura commissariale, quella di prima e quella di oggi, evidenziando i ritardi nella spesa di fondi Covid da parte di Zuccatelli quale commissario delle due Aziende ospedaliere di Catanzaro.

Infine, un passaggio inedito sul “siparietto” costato la poltrona a Cotticelli. In un fuori onda carpito dai microfoni RaiTre si sentono parlare Cotticelli e la sua vice Maria Crocco. «Dammi il parere del ministero…», si sente il generale nel fuori onda, e la sua ormai ex vice che risponde: «Ma tu vuoi andare veramente in galera… tu andrai in galera. Se questo ha ripreso a me e mi dice qualcosa io ti denuncio!».

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