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Sanità in Calabria, la telenovela del commissario: il Governo tenta la carta Mostarda

Narciso Mostarda

Una lunga call, terminata soltanto nella tarda serata di ieri, tra il viceministro della Salute e i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle non si è rivelata risolutiva per l’impasse sulla scelta del nuovo commissario per la sanità calabrese. La vicenda sta ormai assumendo contorni pirandelliani, con un manager designato dal Consiglio dei ministri otto giorni fa - è l’emiliano Giuseppe Zuccatelli - e non ancora entrato nel pieno delle sue funzioni per la mancata notifica del decreto di nomina.

Davanti a una situazione di piena emergenza - riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, con la Regione costretta a chiedere aiuto all’esercito e alla Protezione civile per l’allestimento di ospedali da campo, il Governo tergiversa per non allargare una spaccatura che nella maggioranza si è già consumata.

L’ultima soluzione prospettata da Sileri a nome dell’esecutivo conduce a Narciso Mostarda, medico laziale di lungo corso, e attuale direttore generale dell’Asl Roma 6. Sarebbe lui il profilo scelto da Palazzo Chigi (gradito soprattutto al Pd e a LeU) per uscire dal cul de sac di un’indicazione – quella di Zuccatelli - indigesta a parte del M5S e di una soluzione - quella del fondatore di Emergency Gino Strada - che sta perdendo consistenza col passare dei giorni.

Sileri in ogni caso ha dovuto prendere atto della sostanziale contrarietà dei parlamentari pentastellati all’ipotesi Mostarda. Nel corso del confronto non sarebbero mancati momenti di tensione, con esponenti come Nicola Morra tornati alla carica sulla necessità di puntare su una personalità come Strada. Il nulla di fatto rischia comunque di aggravare una situazione già drammatica. Nelle prossime ore toccherà al Governo fornire una soluzione per dare alla Calabria una guida stabile in un comparto deficitario su tutti i punti di vista.

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