Verrà votato oggi in commissione Affari sociali alla Camera, nell'ambito del decreto Calabria, un emendamento M5S che prevede lo stop immediato delle nomine politiche in sanità, in attesa dell'approvazione di un disegno di legge più organico. Lo hanno annunciato il ministro della Salute, Giulia Grillo, ed il vicepremier Luigi Di Maio, in una conferenza stampa al Senato. "E' fondamentale prescindere il legame tra nomine politiche e sanità", ha detto Grillo.
Oggi, ha detto Di Maio "dobbiamo fermare subito questa emorragia. Ci aspettiamo una risposta dalla Lega nel pomeriggio su questo emendamento che toglie le mani della politica dalla sanità”, ha aggiunto Di Maio.
L'annuncio dell'emendamento al voto oggi è stato dato dagli esponenti del M5S durante la conferenza stampa al Senato 'Si' bravi medici, no ai raccomandati', nella quale è stato presentato il disegno di legge del Movimento 5 Stelle che prevede misure da mettere in campo per cambiare i criteri di nomina dei dirigenti e direttori sanitari.
Nelle more "della riforma - ha spiegato la deputata Dalila Nesci - voteremo un emendamento affinchè la rosa dei candidati sia presentata ai presidenti delle Regioni sulla base di una graduatoria. E ciò per fornire una norma transitoria in attesa della legge.
L'emendamento prevede, si legge, che "nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori, e comunque non oltre 18 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto (ndr il decreto Calabria), la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire".
Il disegno di legge sulle nomine sulla dirigenza sanitaria "che presentiamo oggi - ha chiarito Grillo - modifica il decreto legislativo dell'agosto 2016, sempre in materia di nomine sanitarie, nella direzione di una maggiore trasparenza. Questo ddl parte da quanto previsto dal contratto di governo. Si tratta di un tema che non può più essere rinviato perché per noi l'obiettivo di rescindere il legame tra politica e sanità è assolutamente prioritario".
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