Un avviso di sfratto ancora non c'è. Ma al Nazareno le vicende che riguardano il governatore Mario Oliverio, indagato per associazione a delinquere dalla procura di Catanzaro, rappresentano fonte di preoccupazione. La linea del partito nazionale è demandare la questione ai dirigenti locali.
Ergo: sarà il commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, a dover affrontare la questione insieme ai quadri del partito. Questo, sempre avendo come bussola «l'interesse della Regione e dei suoi cittadini». Una formula che ricorda a vicino quella utilizzata dallo stesso Zingaretti nel caso delle nomine nella sanità in Umbria.
Le due inchieste, tuttavia, sono «molto diverse», spiegano fonti qualificate del Partito democratico a Roma, e occorre valutare caso per caso: in Umbria si era in presenza di arresti e di intercettazioni che lasciavano poco spazio ad interpretazioni. «Per il momento in Calabria non c'è stato bisogno di tutto questo», fanno notare fonti parlamentari del Pd: «È Graziano a dover capire cosa fare con Oliverio e gli altri coinvolti».
Una linea, contestata dalla minoranza interna guidata da Roberto Giachetti, ma confermata anche dal leader dem Nicola Zingaretti, ieri sera a “Porta a Porta”: «Oliverio non si deve dimettere mentre Marini doveva farlo? Le inchieste hanno un percorso e la politica valuti per la salvaguardia del territorio le scelte migliori da fare».
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