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Legge sulla doppia preferenza di genere, Oliverio: "Calabria al passo con altre regioni"

Mario Oliverio

È stata momentaneamente sospesa la seduta del Consiglio regionale chiamata a votare la legge sulla doppia preferenza di genere. Al momento il presidente dell'assemblea Nicola Irto ha convocato i capigruppo. Già nel corso del dibattito sono emerse diverse sensibilità e posizioni, anche all'interno della stessa maggioranza.

Orlandino Greco (Oliverio Presidente) ha annunciato voto contrario, Domenico Bevacqua (Pd) ritiene utile un ulteriore approfondimento della materia, così come Vincenzo Pasqua (Misto) che, a nome del centrodestra, ha proposto il rinvio, «perché dobbiamo convincerci delle cose che facciamo, non per votare contro la legge, ma approvarla all'interno di una modifica complessiva della legge elettorale».

Dibattito nel quale si è inserito il presidente della giunta regionale Mario Oliverio che si è richiamato alle decisioni assunte in sede di conferenza dei capigruppo, «per ridurre l'ordine del giorno - ha spiegato - a soli due punti, vincolandoci tutti a discutere la legge, senza porre il problema se approvare prima l'una o l'altra legge; vincolandoci tutti a stare fino alla fine di questo Consiglio regionale. È stata una decisione unanime. Io ho detto che trattandosi di una riforma sulle regole del gioco non puo' essere ricondotta a maggioranze e opposizioni. Ma a una riforma che deve essere fatta, possibilmente, con il concorso più largo possibile e sicuramente al di là delle appartenenze a maggioranze o a opposizioni».

«Ogni voto contrario o favorevole - ha detto ancora Oliverio - deve essere ricondotto alla responsabilità personale dei consiglieri, trattandosi di regole del gioco e non del gioco. Stiamo parlando di una regola che è stato oggetto di discussione anche in Parlamento e di una decisione del Parlamento, la legge 20 del 2016. Una legge che introduce una impostazione chiara, affermando che i Consigli regionali devono prevedere nelle liste una presenza non superiore al 60% di un genere rispetto all'altro, e che bisogna, qualora, nel sistema elettorale, ci sia la preferenza unica, bisogna consentire, che ci sia espressione sui due generi».

«Non un obbligo, ma consentire che questo avvenga - prosegue - così come ha sottolineato nella sua relazione il consigliere Flora Sculco, che ringrazio, per essersi fatta portatrice, senza ricorrere a forzature demagogiche e propagandistiche, subendo, a volte, le critiche delle stesse donne per portare a buon fine questo risultato con tranquillità e serenità, e ha ricordato nella sua relazione che questo provvedimento non è forzoso, l'elettore non è obbligato a dare due preferenze».

«L'elettore ha la facoltà, qualora lo decida - ha detto ancora Oliverio - di dare due preferenze, e se ne dà una la può dare ad un uomo o una donna. Se ne dà due non può destinarle entrambe a candidati dello stesso sesso. Qui non stiamo parlando di quote, ma di libera scelta. Mettiamo le cose al loro posto. È una legge che mette la Calabria al passo con tante altre Regioni. Regole sulle quali io auspico che ci sia una convergenza del Consiglio regionale, al di là degli schieramenti. Non c'è un vincolo di maggioranza. C'è libertà di scelta in cui ciascuno è chiamato ad assumersi la propria responsabilità».

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