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Caos Commissioni alla Regione Calabria, protesta delle opposizioni e Callipo si dimette

Pippo Callipo

I consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” hanno deciso di abbandonare Palazzo Campanella manifestando la loro «indignazione per lo stallo totale in cui il centrodestra ha fatto piombare la massima Assemblea legislativa calabrese».

In una nota congiunta Pippo Callipo (che oggi non era presente a Reggio per motivi di salute), Graziano Di Natale e Marcello Anastasi definiscono «inaccettabile la situazione che si è venuta a creare in Consiglio regionale: il centrodestra ha impedito per oltre otto ore di avviare la seduta, convocata per le 12, perché non riesce ancora a trovare la quadra sulle poltrone di presidente delle Commissioni».

«Come se non fosse già abbastanza grave aver creato una nuova Commissione che, come abbiamo denunciato per primi, costerà 500mila euro in 5 anni, il centrodestra – proseguono Callipo, Di Natale e Anastasi – non riusciva a mettersi d’accordo nemmeno per la guida di un organismo importante dal punto di vista simbolico come la Commissione Antindrangheta. Non intendiamo prestarci ad accordi sottobanco e ad inciuci di alcun tipo solo perché chi ha vinto le elezioni non è capace nemmeno di far insediare gli organismi essenziali per il funzionamento del Consiglio regionale».

«Non siamo e non saremo in vendita e non accetteremo mai di barattare la nostra dignità politica con prebende di alcun tipo. Se il centrodestra – concludono Callipo, Di Natale e Anastasi – vuole fare questa ennesima magra figura, mentre i calabresi sono costretti ad affrontare ogni giorno le conseguenze di una crisi economica e sociale gravissima, se ne assuma tutte le responsabilità. Non lo farà con il nostro voto».

Lo stesso Callipo ha presentato le dimissioni da vicepresidente della Commissione speciale di Vigilanza: «Non è accettabile che il centrodestra pretenda di vigilare su se stesso e che voglia far passare come un gesto di rispetto istituzionale l’aver offerto all'opposizione, in una logica di mero scambio di poltrone, la òresidenza dell’altra Commissione speciale, ovvero l’Antindrangheta, evidentemente giudicata “scivolosa” da qualche leader del centrodestra».

«Com’è noto – prosegue Callipo – nella seduta del Consiglio regionale dello scorso 12 giugno, dopo otto ore di attesa dall’orario ufficiale della convocazione, la maggioranza ha proceduto, senza la presenza dell’intera minoranza, ad eleggere gli uffici di presidenza delle Commissioni permanenti e speciali indicandomi con un solo voto quale vicepresidente della Commissione di Vigilanza, nonostante non abbia mai fornito la disponibilità a ricoprire tale incarico e nonostante io fossi assente alla seduta per motivi personali preventivamente comunicati».

«Ma non è tutto. Nell’elezione degli uffici di presidenza delle Commissioni – prosegue il capogruppo di IRIC – la maggioranza si è di fatto sostituita alla minoranza eleggendo anche tutti gli altri vicepresidenti che in effetti spetterebbero all’opposizione».

«La presidenza della Commissione di Vigilanza ha un ruolo di controllo essenziale per la democrazia e non è "sostituibile", come invece avrebbe voluto fare la maggioranza, con altre Commissioni che hanno ruoli diversi. Per prassi la Vigilanza va all'opposizione perché è evidente che il controllore non dovrebbe mai coincidere con il controllato. L’atteggiamento assunto dal centrodestra – conclude Callipo – è dunque a mio avviso istituzionalmente non corretto e lesivo dei principi etici e democratici, per questo hanno fatto bene i consiglieri regionali di IRIC Graziano Di Natale e Marcello Anastasi, come gli altri componenti dell'opposizione, a non entrare in Aula in segno di protesta».

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