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Regionali in Calabria, Oliverio lancia la sfida: "Sì al confronto, Callipo non è l’uomo nuovo"

Il taglio del nastro della sede del comitato elettorale di Oliverio a Lamezia

Mario Oliverio lancia, anzi rilancia la sfida, cioè la sua ricandidatura alle elezioni regionali in Calabria come governatore. E lo fa inaugurando la sede regionale del suo comitato elettorale a Lamezia Terme e parlando in questa occasione sul suo incontro con Zingaretti, delle scelte del commissario del Pd Graziano e dell'imprenditore Pippo Callipo candidato alla presidenza della Regione con il sostegno del Pd.

Di certo, però, il governatore della Regione Calabria non ci sta a farsi mettere da parte. Tira fuori numeri, quelli sui Dem calabresi che lo sostengono. La situazione, però, è più fluida di quello che sembra in attesa dell’arrivo di Nicola Zingaretti che venerdì sarà a Lamezia Terme.

«Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento?». Così il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a margine dell’inaugurazione della sede regionale del suo Comitato elettorale a Lamezia Terme, ha commentato con i giornalisti la decisione del Pd di sostenere la candidatura di Pippo Callipo alle Regionali. «Vedo - ha detto Oliverio - che la risposta è stata la candidatura di Pippo Callipo. Non so dove, come e quando sia stata pensata questa proposta. Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo, intendo dire politicamente, se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia. Nè voglio immaginare cosa sarebbe successo se invece di trovarci di fronte a pronunciamenti e decisioni inequivocabili da parte di un giudice terzo o di fronte alla sentenza della Cassazione che attesta 'un chiaro pregiudizio accusatorio' nei miei confronti, se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. Noi - ha ricordato il governatore - siamo in Calabria, dove solo negli ultimi tre anni, dal 2017 ad oggi, abbiamo registrato ben 80 vittime sul lavoro. Non so chi consiglia il segretario. Francamente rimango a dir poco stupito che Zingaretti, che non è mai venuto finora in Calabria, venga venerdì prossimo a mettere la faccia su un candidato di così forte esposizione».

Oliverio ha poi osservato: «E poi, e a parte tutto, come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio: ecco perchè dico che si sta continuando su una linea incredibile e suicida portata avanti senza alcuna comprensibile ragione e giustificazione. Vedo - ha poi rilevato il presidente della Regione - che il commissario è giunto persino a scomodare la figura di un grande imprenditore come Olivetti. Consiglio di abbassare toni euforici. Si abbia almeno rispetto della memoria di Olivetti».

«E' vero: ho incontrato Zingaretti. A lui ho confermato che non ho mai inteso 'Oliverio o la morte'». Ha detto Oliverio.

«Ho dato la mia disponibilità - ha aggiunto Oliverio - a lavorare insieme per un percorso e un approdo unitario. E l’ho fatto senza chiedere nulla in cambio. Non ho chiesto posti o nomine o promesse varie. Ho solo chiesto una seria correzione di linea rispetto a questi mesi prima di tutto riaprendo un rapporto ed un dialogo positivo con la coalizione del centrosinistra incredibilmente interrotto dal commissario regionale. Ripartire dalla coalizione di centrosinistra che - ha sostenuto Oliverio - ha vinto le ultime elezioni regionali per andare oltre, attraverso un proficuo confronto con movimenti e forze civiche liberando il Pd da atteggiamenti arroganti che finora hanno provocato danni ed isolamento del partito. E’ necessario correggere questo grave errore commesso contro la coalizione di centrosinistra, un arco di forze importanti del centrosinistra vengono prima snobbate e poi contrastate, con atteggiamenti di arroganza del commissario Graziano. Questa chiusura è incredibile. Per me - ha osservato Oliverio - ho solo chiesto, al mio partito, un atto politico concreto di riconoscimento del mio onore e della mia dignità politica. Per queste ragioni ho chiesto atti sostanziali ufficiali e non parole e chiacchiere».

Oliverio ha quindi concluso: «Ho chiesto di aprire un percorso di costruzione del centrosinistra e lo ribadisco qui stasera. Vedo che la risposta è stata la candidatura di Pippo Callipo. Non so dove, come e quando sia stata pensata questa proposta: in quali sedi è stata definita? Mi sembra una forzatura rovesciata di chi pensa di decidere da Roma sulla testa di tutto e di tutti. Io faccio considerazioni legittime: sto riproponendo una piena disponibilità al confronto, anche stasera non penso 'Oliverio o la mortè, per questo mi rivolgo a Zingaretti».

«Il commissario del Pd Graziano dovrebbe rimuovere dalla sua memoria e dalla sua indole fasi ormai archiviata dalla storia, lo stalinismo e una concezione dittatoriale della vita politica, che invece è fatta di pluralismo e di democrazia». Afferma Oliverio commentando con i giornalisti le dichiarazioni del commissario del Pd calabrese, Stefano Graziano, secondo cui chi non sostiene la candidatura di Pippo Callipo è fuori dal partito. «Graziano - ha aggiunto Oliverio - si guardi intorno e veda che qui c'è il Pd. Se 5000 iscritti sottoscrivono un documento ci sarà una ragione, se 250 sindaci, tra cui tutti i sindaci del Pd, sottoscrivono una proposta di mia candidatura una ragione ci sarà. Di quale partito parla Graziano? Mi auguro, e insisto, e rivolgono un appello a Zingaretti affinchè - ha rilevato Oliverio - assuma personalmente la direzione di questa vicenda. Zingaretti, a parte i 'consigliori', ascolti sindaci, iscritti, forse della società civile, imprenditori e si faccia dare valutazioni. Io sono un dirigente del Pd. Non sarà Graziano a cancellare o ledere la mia storia e la mia dignità. Mi auguro che Zingaretti possa riprendere le fila di questa situazione e possa, senza condizionamenti e senza farsi prendere dalla foga del momento, riprenda le fila di un cammino che ancora possa consentire una ricomposizione. Lo dico in primo luogo - ha concluso Oliverio - per la Calabra e poi per il Pd, che per la generosità dei suoi militanti non merita questo trattamento».

«Ci potrebbe essere la ricostruzione di un percorso unitario anche su altri nomi». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a margine dell’inaugurazione della sede regionale del suo Comitato elettorale a Lamezia Terme, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se è possibile una ricomposizione dell’unità del Pd e del centrosinistra anche su altri nomi oltre quelli già in campo dello stesso Oliverio e di Callipo. «Sto riproponendo - ha sostenuto Oliverio - la mia piena disponibilità al confronto per costruire una condizione di ricomposizione. Ribadisco anche stasera: non penso 'Oliverio o la mortè, penso che ci sono le condizioni per ricomporre. La responsabilità richiede questo. Ecco perchè mi rivolgo al segretario Zingaretti, richiedo un atto che possa andare in questa direzione, mi auguro che che questo possa avvenire. Ci potrebbe essere la ricostruzione di un percorso unitario anche su altri nomi. Naturalmente - ha aggiunto il governatore - chiedo che mi sia dato onore e la mia dignità e chiedo che la coalizione di centrosinistra possa essere il punto di ripartenza perchè un altro nome, perchè un progetto politico possa essere messo in campo. Non ho mai posto Oliverio prima di un interesse collettivo, mai l’ho posto e nè lo pongo oggi: sono altri che strumentalmente stanno facendo fuorviare anche Zingaretti, per motivi reconditi che posso anche immaginare ma che oggi - ha concluso Oliverio - non sono l’oggetto della discussione».

 

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