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«Decreti irregolari e privi di legittimità», una relazione imbarazza la Regione Calabria

Regione Calabria

Tanta produzione ma, spesso, di poca qualità. È il preoccupante quadro che emerge dalla relazione, relativa all'ultimo semestre del 2018, redatta dal Segretariato generale e trasmessa, come previsto dalla legge, all'Organismo indipendente di valutazione della Regione Calabria, nonché al governatore e vicepresidente della Giunta.

I tecnici hanno passato ai raggi x i 16.394 decreti emanati nel corso dello scorso anno. I risultati sono a dir poco sorprendenti: 2.479 atti sono stati rispediti (pari a circa il 15 per cento del totale) indietro per essere riscritti a causa di anomalie e carenze di vario genere. Un campionario di superficialità e negligenze che mette in risalto l'approccio distratto della burocrazia calabrese rispetto a provvedimenti fondamentali per la collettività.

«Sovente - si legge nel report di cui parla la Gazzetta del sud in edicola - è stato richiesto il riesame di decreti che disponevano proroghe, rinnovi, estensioni contrattuali oggettive, soggettive e temporali, affidamenti diretti anche facendo ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione di bando o richiamando somme urgenze ed eventi imprevedibili, senza tuttavia avere a fondamento adeguata nitidezza in ordine ai presupposti legittimanti».

Le maggiori criticità riguardano i dipartimenti Ambiente, Salute, Turismo e Lavori pubblici.

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