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Coronavirus, gli appelli dei fuori sede: corridoi di sicurezza per tornare in Calabria

È un distanziamento sociale di centinaia di chilometri quello al quale si trovano costretti molti calabresi che studiano e vivono fuori dai confini regionali (anche all'estero) e che in questa fase di emergenza che dura da mesi ormai non riescono a fare ritorno a casa.

E si dicono preoccupati per il pugno duro prospettato dal presidente della Regione Jole Santelli in vista del varo annunciato dal governo della cosiddetta “fase 2”, che dovrebbe portare a una parziale ripresa di alcune attività e spostamenti: la governatrice intende garantire la sicurezza cercando di evitare rientri di massa dal Nord.

Il timore di contagi di ritorno che possano compromettere il risultato finora ottenuto con le misure di contenimento è alto alla Cittadella regionale. Per questo le prospettive dei fuori sede sono tutt'altro che rosee. Studenti, liberi professionisti, dipendenti pubblici e lavoratori di ogni settore sono le categorie più segnate da questa situazione.

L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.

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