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Crac della “Multiservizi”, il Tribunale di Reggio annulla quattro misure cautelari

Scarcerazione «immediata», e nessuna misura interdittiva a svolgere attività di impresa. Il Tribunale del riesame di Reggio (presidente Antonino Francesco Genovese, giudice Diletta Gobbio, relatore Valerio Trovato) ha annullato l'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe “Pino” Rechichi, del fratello Rosario Giovanni, dei figli Antonino e Rocco Giovanni Rechichi.

Accolto il ricorso del collegio difensivo - come riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, segna un altro stop l'inchiesta “Mala Gestio”, che nell'ottica della Procura di Reggio e dei militari della Guardia di Finanza avrebbe ricostruito e svelato il crac della “Multiservizi”, la società mista del Comune di Reggio che si occupava della manutenzione di primari servizi cittadini (rete stradale, rete idrica, illuminazione, scuole, parchi) sciolta per mafia nel 2012, dopo aver divorato fiumi di denaro pubblico «piuttosto che essere destinati al soddisfacimento di primari interessi e bisogni della collettività, grazie al patto scellerato con politici e imprenditori collusi e disonesti».

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