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Lacrime e musica per salutare Alessandro, l'abbraccio straziante fra i genitori delle vittime della Statale 107

«È per te questo fiore che ho scelto... te lo lascerò lì sotto un cielo coperto... mentre guardo lassù sta passando novembre e tu hai vent'anni per sempre... ora che...». È uno dei brani più intensi di Eros Ramazzotti ad accogliere quella bara bianca coperta di fiori col corpo di Alessandro Algieri in un silenzio assordante mentre i volti rigati dalle lacrime erano riscaldati da tiepidi raggi di sole.

Perché dopo giorni di pioggia, anche il cielo ha voluto salutare con un inusuale sole di ottobre il talentuoso diciottenne, morto assieme ai suoi amici sabato notte a Rende. Ieri pomeriggio, tutta Cosenza si è stretta attorno alla famiglia di quel ragazzino così esile nel fisico ma dal cuore enorme.

Una piccola grande star che stava raggiungendo traguardi eccezionali nella danza. Ecco, allora, che la comunità di Donnici assieme ai familiari ha voluto “festeggiare” Alessandro come un vero artista meritava e non celebrare un semplice funerale.

È stato il parroco di Donnici, don Santino Borrelli a spiegare il perché di questa festa perché «anche i più piccoli nel momento del dolore devono imparare a comunicare». Sono state proprio le musiche di Alarico ad accompagnare gli strazianti e intensi ricordi dei suoi amici, della sua compagna di danza per finire con il ricordo della mamma letto da una familiare, mentre lei stava stretta a quella bara abbracciata dal calore dei genitori dei tre amici di Ale morti con lui quella tragica notte, i giovanissimi Federico Lentini, Mario Chiappetta, Paolo Iantorno.

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