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Sanità in Calabria, le reazioni della politica alla rinuncia di Gaudio all'incarico di commissario

Non c'e' due senza tre. Dopo le veloci (e imbarazzanti) parentesi Cotticelli-Zuccatelli, salta il terzo incarico di Commissario per la sanità in Calabria. Il dimissionario Saverio Cotticelli aveva lasciato dopo un'intervista tv nella quale era emersa la mancata realizzazione di un piano Covid nella regione. Non era andata meglio al successore, Giuseppe Zuccatelli, che in un video, diventato virale in poche ore, sosteneva mesi fa che "le mascherine non servono". Secondo Zuccatelli «quello che serve è la distanza, perché per beccarti il virus, se io fossi positivo dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi». Non era tardata ad arrivare la precisazione dello stesso Zuccatelli: “Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico". Poi l'annuncio delle dimissioni.

Dopo il doppio dietrofront era arrivata la nomina di Eugenio Gaudio. Oggi, pero', è arrivato il passo indietro dell'ex rettore della Sapienza che ha rinunciato all'incarico di commissario ad acta per la Sanità in Calabria. Una decisione che ha spiazzato il premier Giuseppe Conte e il ministro alla Salute Roberto Speranza. Il governo adesso tenterà di riproporre il nome di Gino Strada. 

Calabria, quindi, sempre piu' nel caos dopo la terza rinuncia in appena dieci giorni. Il mondo politico ha dato vita da subito ad un valzer di commenti sull'ennesimo colpo di scena. In primis il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì: "La notizia l’ho appresa in tv e la cosa mi scoccia abbastanza. Questa ennesima vergogna si sarebbe potuta evitare se il governo avesse accettato quello che proponiamo da settimane, un tavolo governo-regione, 6-12 mesi di commissario e poi restituzione della sanità alla Regione Calabria", ha detto Spirlì a Rainews24. "Ci hanno trattato come se fossimo i minus habiens o 'ndranghetisti, ma in questi 11 anni di commissariamento la sanità è peggiorata. E non ha un piano di contrasto al Covid. Chi doveva controllare non era la Regione ma il ministero della Salute e il ministero dell’Economia: i controllori cosa hanno controllato in tutti questi anni?", ha sottolineato.

Riguardo al nome di Gino Strada il governatore dice: "La responsabilità deve essere definitiva, basta con i balletti dei nomi. Io continuo a dire che non c'è la necessità di essere colonizzati. Questo signore sta facendo grandi cose nei paesi del terzo-quarto mondo ma la Calabria è una regione dell’Italia e merita la dignità di tutte le altre regioni. Abbiamo tanti professionisti calabresi che possono affiancarsi alla giunta regionale per la nostra sanità".

Forza Italia, per voce della presidente dei senatori, Anna Maria Bernini:  "Dopo la rinuncia del professor Gaudio, mi chiedo cosa debba ancora accadere perchè qualcuno tragga le conseguenze politiche del caos in atto sulla pelle della Sanità calabrese. Se la situazione non fosse grave e seria, saremmo alle comiche. Tre commissari bruciati in una settimana rappresentano un mix di improvvisazione e di incompetenza, tra scelte grottesche e improbabili soluzioni miracolistiche come quella di Gino Strada". Così in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. "Si ponga subito fine al commissariamento restituendo alla Calabria il controllo delle proprie strutture sanitarie. Ormai il governo ha smarrito la strada, e non solo in Calabria".

Dello stesso partito il commento del senatore Giuseppe Mangialavori: «La gestione della sanità calabrese è diventata una barzelletta planetaria, una barzelletta che non fa ridere, che fa piangere. Ora questo governo di incompetenti deve chiedere scusa e mettere fine a questo osceno balletto. Si dichiari, una buona volta, la fine del commissariamento. È l'unica soluzione, dal momento che il tandem Conte-Speranza, finora, ha collezionato solo figuracce ai danni di due milioni di calabresi che chiedono di avere un piano Covid, ospedali attrezzati e un numero sufficiente di medici e operatori sanitari per affrontare la pandemia", aggiunge Mangialavori.

Si accoda al pensiero anche Maria Tripodi, deputato calabrese di Forza Italia: "La misura della sopportazione e della capacità di sottostare ai diktat, per il popolo calabrese è abbondantemente colma. Con la rinuncia al ruolo di commissario alla Sanità del professor Gaudio, il governo ancora una volta si è dimostrato sordo alle richieste che vengono dal territorio, quelle di intervenire immediatamente per elaborare un serio Piano per la Sanità. I miei concittadini così come medici e amministratori sono allo stremo".

"E' intollerabile e inaccettabile che una persona appena nominata dal Governo come commissario per la gestione della sanità in una fase di emergenza come quella del Covid e in una terra condannata alla zona rossa per le condizioni disastrose del suo sistema sanitario si permetta di dire, a poche ore dall'annuncio della sua nomina, che rinuncia all'incarico perchè sua moglie non vuol trasferirsi a Catanzaro. Basta trattare i calabresi come spazzatura d'Italia, dove inviare gli avanzi della politica e della pubblica amministrazione che non si sa dove piazzare. Il Governo ponga subito fine a questo teatrino vergognoso e il ministro Speranza presenti immediatamente le proprie dimissioni. La Calabria merita rispetto".  Così l'eurodeputato della Lega di origini calabresi Vincenzo Sofo, eletto nella circoscrizione meridionale.

“Il Ministro Speranza in 10 giorni ha nominato tre commissari per la sanità calabrese e tutti e tre si sono dimessi. Il Ministro è incapace di individuare una guida affidabile per la sanità calabrese, ora si deve dimettere” è quanto afferma il Consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, che continua ricostruendo le vicende più recenti.

«Dopo la rinuncia del professor Gaudio, il governo non perda altro tempo e nomini un commissario alla sanità calabrese che abbia le competenze, le qualità e il coraggio per garantire ai calabresi il diritto alla salute, buone cure, legalità e trasparenza negli uffici». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che aggiunge «nel contempo, il governo provveda ad individuare due sub-commissari calabresi con le stesse caratteristiche. Occorre fare presto perché in Calabria la situazione sanitaria ed economica peggiora di giorno in giorno».

«Personalmente, - conclude Parentela - tengo a precisare che non ho nulla contro Gino Strada, anzi, sembra che sia l'unico che ha dimostrato finora reale interesse ad affrontare questo duro compito. Il governo dia ai calabresi le risposte urgenti che meritano, compiendo scelte oculate quanto efficaci».

"La sanità calabrese continua ad essere allo sbando mentre si discute di nomi e nominati! Ma perché non si decide di ascoltare il territorio e i professionisti che lavorano in Calabria? Collaborare con gli ordini dei medici attraverso i loro Presidenti e condividere dei nomi per la nostra sanità potrebbe essere un'idea." Così la senatrice di Italia Viva Silvia Vono.

«La Lega chiede al governo di finire di scherzare con la salute degli italiani e in particolare con quella dei calabresi: siamo alla farsa. Nel giro di poche ore hanno cambiato tre commissari alla Sanità. Non si può scegliere un bravo medico, un bravo professionista calabrese per aiutare la sanità calabrese? Un nome tra tanti, il prof Pellegrino Mancini, responsabile regionale per i trapianti e un master in economia sanitaria». Così Matteo Salvini in un video postato sui social.

«Non andiamo a cercare nell’altra parte del mondo quello che abbiamo in casa: diamo ai calabresi la dignità di gestire il loro presente, la loro salute, il loro futuro. Basta - conclude il leader della Lega - con queste nomine a caso, altrimenti si faccia da parte Speranza e con lui Conte perchè non si può andare avanti così», conclude Salvini.

«La girandola dei Commissari in Calabria conferma quello che dico da tempo: non è un problema di nomi, ma di metodo. Serve condivisione, competenza e dialogo con il territorio. Sembra di stare a Le Comiche, peccato che non ci sia proprio nulla da ridere perchè nel frattempo in Calabria il virus avanza e le persone continuano ad ammalarsi». Lo ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo sulle dimissioni del Commissario della Sanità calabrese Eugenio Gaudio.

"Il problema - ha aggiunto Falcomatà - non è il nome del Commissario. Sulla sanità calabrese servono misure strutturali. Giovedì insieme a tanti sindaci calabresi incontreremo il premier Giuseppe Conte e chiederemo due semplici cose: la fine della fase del commissariamento della sanità calabrese e
l'azzeramento del debito sanitario».

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