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Regionali in Calabria, non c'è pace: Occhiuto avvia una raccolta firme per candidarsi

Mario Occhiuto

I giorni passano, la scadenza per la presentazione delle liste si avvicina ma in Calabria regna il caos sulle candidature alla presidenza per le regionali del 26 gennaio. Dopo il centrosinistra, adesso nel centrodestra è partito un braccio di ferro che sembra preludere ad una doppia candidatura.

Mario Occhiuto ha annunciato infatti che la sua macchina elettorale non si ferma nonostante lo stop impostogli da Matteo Salvini. «Non sarebbe accettabile - è il suo ragionamento - che io mi ritirassi per un diktat di forze politiche nazionali, è un’azione di prevaricazione che non posso davvero accettare».

Ma il nome di Occhiuto ormai non rientra più nei programmi di Forza Italia, non solo a livello nazionale, ma anche regionale. Tanto che la coordinatrice calabrese del partito, la deputata Jole Santelli, fino ad oggi legata strettamente ad Occhiuto, di cui era vicesindaco a Cosenza, proprio stamani ha annunciato le dimissioni dall’incarico.

Un gesto che molti hanno interpretato come la conferma alla voce circolata con insistenza negli ultimi giorni: che proprio lei sia destinata a subentrare a Occhiuto nella corsa alla presidenza. Un’interpretazione avallata dallo stesso sindaco di Cosenza che in un post al vetriolo sul suo profilo Facebook sul «dispiacere e l’amarezza del tradimento da parte di persone che ritenevi amiche e che hai sempre gratificato e che trovi oggi impegnate, con manovre davvero misere, nel tentativo di sostituirti».

In questa ridda di voci, dai vertici dei tre partiti della coalizione non si è ancora levata una parola chiarificatrice. Anzi. Il portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato Giorgio Mulè si è limitato a dire che «il centrodestra ha trovato l'unità sul profilo del candidato che sarà espressione di Forza Italia».

Ma di nomi neanche l’ombra. E tantomeno da parte di Salvini. «Ci sentiamo al telefono, risparmiamo tempo e la quadra si troverà a breve» ha detto, quasi che l’accordo annunciato al termine del vertice della settimana scorsa, in realtà tanto definitivo non sia.

Situazione analoga la sta vivendo il centrosinistra. Dopo il sostegno dato da Zingaretti alla candidatura dell’imprenditore del tonno Pippo Callipo, il fossato che separa il Pd nazionale dal suo governatore uscente Mario Oliverio - intenzionato ad andare avanti con la sua candidatura - si è fatto ancora più profondo a causa del commissariamento delle federazioni del partito di Cosenza e Crotone, schierate con Oliverio.

Il caos sembra coinvolgere anche Francesco Aiello, candidato del Movimento 5 Stelle. Il suo nome non è stato ufficializzato né da Di Maio né dai soliti canali del movimento. E spifferi pentastellati parlano di pressioni sul capo politico affinché appoggi Callipo, che poi sembrava il candidato della prima ora del movimento.

Lo standby di Aiello durerà almeno fino a venerdì, quando in Calabria è previsto l’arrivo di Di Maio. Difficile invece che si sappia qualcosa sul fronte centrodestra. Giovedì e sabato sono previsti gli arrivi di Salvini e Meloni, ma pare difficile che siano loro ad ufficializzare il nome di un candidato che, comunque vada, sarà di Forza Italia.

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