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Regionali in Calabria, il commissario del Pd Graziano: "Lavoriamo per il cambiamento"

Stefano Graziano

«Lavoriamo nella direzione indicata, quella del cambiamento e dell’unità». Così il commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, a Catanzaro per un’iniziativa politica, ha commentato l’iniziativa odierna di numerosi circoli a sostegno della ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio, che hanno consegnato nella sede del partito nazionale a Roma un documento con oltre 4mila firme per chiedere la condivisione delle scelte e per dire no alla possibile alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle anche per le Regionali in Calabria.

«Riteniamo - ha aggiunto Graziano - ormai chiaro che bisogna andare nella direzione di un patto civico e di un candidato civico. Sai lavora in questa direzione e non si torna indietro. Ormai la vicenda è abbastanza chiara: ripeto, siamo nella direzione del candidato civico, l’ha detto il segretario Zingaretti, lo abbiamo detto più volte noi, ci sono stati importanti documenti in questa direzione. C'è - ha sostenuto il commissario del Pd calabrese - una direzione politica chiara: discutiamo con tutti, siamo disponibili a discutere con tutti, ma su una linea chiara, quella del rinnovamento e di un candidato civico che vada oltre ciò che è stato prima. Questo perchè c'è bisogno di un nuovo cambio politico: c'è un cambio del governo e questo corrisponde a un cambio di fase anche in Calabria».

Graziano ha poi aggiunto: «Le firme consegnate a Zingaretti? Gli elettori della Calabria sono centinaia di migliaia, non 4mila. Il tema comunque non è questo. Rispetto tutto, ma non leggere che c'è un cambio completo di fase politica e non leggere che oggi c'è una rottura nell’opinione pubblica tra quello che è il governo regionale e l’opinione pubblica diffusa in Calabria significa essere - ha sostenuto il commissario del Pd calabrese - come l’ultimo giapponese nella foresta dopo la guerra». Graziano ha quindi evidenziato: «Io sono uno molto rispettoso dello Statuto e dei regolamenti, ma il tema di fondo è un altro. Noi rispettiamo tutti. Lo Statuto parla chiaro: le primarie sono un’opzione, un’opportunità, una possibilità, ma non un obbligo. Sono due cose ben diverse. Poichè c'è un cambio di fare la linea è quella di fare un candidati civico. Punto. Non è una questione statutaria o regolamentare, che comunque è rispettata. Noi facciamo la politica, non i notai, che ovviamente è una professione nobile che rispettiamo, ma noi stiamo mettendo in campo un’altra cosa. Stiamo facendo - ha detto ancora il commissario del Pd - un’azione politica chiara, che porti al cambiamento e all’unità. Chi vuole lavorare nella direzione di rompere il partito, rompere la discussione, creare una difficoltà penso che sia il migliore alleato della destra, cioè sta lavorando per cercare di far ritornare la destra al governo della Calabria, anche perchè l’abbiamo vista e noi vogliamo che si ferma questa destra razzista, sovranista e populista. Chi rompe questo ragionamento si sta assumendo la responsabilità. Se vogliamo bene alla Calabria». Con riferimento al possibile accordo in Calabria tra Pd e Movimento 5 Stelle, infine, Graziano ha osservato: «Noi lavoriamo nella direzione del candidato civico. L’altro ieri nell’incontro tra Zingaretti e Di Maio mi sembra sia stato fatto un passo in avanti. Come direbbe Hegel, la ragione è fatta di scale. Facciamone una alla volta».

«La vicenda è abbastanza chiara. Siamo nella direzione del candidato civico. Lo ha detto Zingaretti e lo abbiamo detto più volte». Lo ha detto il Commissario del Pd della Calabria, Stefano Graziano, rispondendo ai giornalisti a Catanzaro, a margine di un’iniziativa di partito, in merito alle oltre quattromila firme consegnate oggi alla segreteria nazionale del Pd per chiedere che si facciano le primarie in Calabria per scegliere il candidato alla presidenza della Regione.

«Ci sono stati documenti importanti - ha aggiunto Graziano - in questa direzione. Discutiamo con tutti su una linea chiara che è quella del rinnovamento, di un candidato civico che vada oltre ciò che sostanzialmente è stato prima, perché c'è bisogno di un nuovo cambio politico. È evidente che c'è un cambio politico e questo corrisponde ad un cambio di fase anche in Calabria. Vorrei, inoltre, dire che la Calabria ha qualche centinaio di migliaia di elettori e non quattromila».

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