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Manager della sanità in Calabria, Cosenza ad una bergamasca: l'ira di Oliverio

Il presidente della Regione Mario Oliverio

E' stato applicato in toto il metodo dello spoils system nella scelta dei nuovi commissari delle aziende del servizio sanitario regionale in Calabria. Nessun manager della "gestione Oliverio" è sopravvissuto alla falcidia della struttura commissariale Cotticelli-Schael, che ha proposto ad un recalcitrante Governatore una lista di nomi dove anche il più accreditato dei dg uscenti, Achille Gentile, viene "cassato" nonostante i risultati conseguiti all'Ao di Cosenza.

Troverebbe conferma, infatti, l'attribuzione alla bergamasca Giusy Panizzoli dell'incarico di guidare l'Azienda ospedaliera bruzia. Panizzoli, che nella lista originaria presentata alla ministra Grillo sembrava destinata all'Asp di Lamezia, proviene dall'Azienda territoriale di Sondrio. L’organigramma sottoposto alle valutazioni del presidente Oliverio prevede pertanto (ma non si escludono altre sorprese) Giusy Panizzoli all'Ao di Cosenza, il tarantino Massimo Annichiarico, 61 anni, all’Azienda ospedaliera di Reggio, Gianluigi Scaffidi, 68 anni, destinato all’Asp di Vibo, il palermitano Antonino Candela, 54 anni, all’Asp di Cosenza, il padovano Renzo Alessi, 64 anni, all’Asp di Catanzaro, il pesarese Gilberto Gentili, 61 anni, all’Asp di Crotone e Isabella Mastrobuono, 62 anni, ex dg dell’Asl di Frosinone e docente alla Luiss di Roma, al timone dell’Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini di Catanzaro.

La lista è stata consegnata a Oliverio prima delle elezioni europee, formalizzando una procedura nella quale difficilmente ora potranno inserirsi le eventuali pretese della Lega. Sempre che il Decreto Calabria che esautora Oliverio dalla nomina dei manager sanitari venga convertito in legge.

"La vera ed unica ragione per cui il ministro alla Salute Grillo ha proposto il decreto legge sulla sanità calabrese - commenta Oliverio - è quella di appropriarsi anche dei poteri di nomina dei commissari delle Aziende sanitarie. Il Governo nazionale, dopo circa 10 anni di gestione commissariale attraverso la quale ha gestito la sanità calabrese sostituendosi alle funzioni costituzionalmente attribuite alle Regioni, con la approvazione di questo Decreto si appropria anche del potere di nomina dei commissari, unica funzione rimasta in questi anni in capo alla Regione. Oggi per coprire una spregiudicata operazione di potere si chiede un parere trasmettendo l'elenco dei nomi".

Intanto sull'unico nome calabrese, il medico e sindacalista reggino Gianluigi Scaffidi, a suo tempo fedelissimo di Scopelliti ed ora vicino alle posizioni politiche della deputata Dalila Nesci, interviene l'ex deputato Pd Sebastiano Barbanti, citando il "deprecato decreto 18 del 2010 di Scopelliti-Scaffidi" e, chiamando in causa il deputato M5S Giuseppe D’Ippolito, lametino, osserva che "che quel decreto ha consentito l’accentramento, nella vicina Catanzaro, di servizi e reparti che ancora oggi sono mancanti all'ospedale di Lamezia Terme e lì, invece, presenti in doppia ed anche in tripla misura, contro tutte le possibili previsioni".

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