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Cosenza, la verità di Guglielmelli del Pd: "La sfiducia a Occhiuto fu solo politica"

Il segretario del Pd Luigi Guglielmelli

Quel lungo sabato che chiuse la prima sindacatura Occhiuto. Inserito nella piccola grande storia amministrativa cittadina, è finito pure nel fascicolo giudiziario dell'inchiesta Passepartout con cui la procura di Catanzaro ambisce a portare alla sbarra la presunta cupola responsabile dei grandi appalti in città.

Ieri sulla scottante questione è intervenuto il segretario provinciale del Pd, Luigi Guglielmelli, precisando che in occasione della sfiducia il Pd agì «esclusivamente sulla base di valutazioni politiche. Innanzitutto era nostra intenzione provare a disarticolare la maggioranza di centrodestra e indebolirla in vista delle imminenti elezioni comunali. La seconda ben più importante era la necessità di tornare a votare alla Provincia e provare a vincere le elezioni, rovinosamente perse due anni prima. Spero sia noto a tutti che con la riforma Del Rio non esiste uno strumento consiliare per sfiduciare il Presidente della Provincia e che l'unico modo per interrompere il mandato quadriennale è quello che il Presidente decada dalla carica di Sindaco (solo i Sindaci possono ricoprire il ruolo di Presidente della Provincia)".

"Non sfuggirà a nessuno - continua - che il Presidente della Provincia all'epoca dei fatti era Mario Occhiuto e che con la sua caduta da Sindaco lo stesso, non senza molti contenziosi che hanno interessato finanche il Consiglio di Stato, è decaduto da Presidente della Provincia dando la possibilità al PD dapprima di esprimere il Presidente facente funzioni nella persona di Graziano Di Natale e successivamente di vincere le elezioni con Franco Iacucci".

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