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San Luca, il commissario e il presunto dissesto: «I conti? Li lascio in perfetto ordine»

Salvatore Gullì

Uno dei più contenti del ritorno alle urne dopo sei anni di gestione commissariale, è il dottor Salvatore Gullì, arrivato a San Luca la mattina del 13 giugno 2016. «È arrivato finalmente - scrive in una nota - il momento di restituire il Comune ai cittadini di San Luca attraverso libere, civili e democratiche elezioni, per risanare le ferite del passato e far prevalere lo sviluppo, l'armonia e la condivisione sociale».

Gullì che pensava di rimanere a San Luca soltanto un anno, risponde anche agli attacchi che gli sono stati mossi dal non più candidato a sindaco Francesco Anoldo, a proposito dello stato di salute delle casse comunali: «Altro che bilancio in rosso. - esclama - Se entro il termine dell'esercizio finanziario, avvenisse una riscossione completa dei residui attivi, cioè le entrate, che poi sono le somme accertate e non ancora incassate, e di pari passo un pagamento dei residui passivi, cioè le uscite, ovvero le somme impegnate e non ancora pagate, si produrrebbe un residuo di cassa positivo per 2,4 milioni di euro».

Gullì si sofferma anche sul famoso residuo tecnico oggetto dell'attacco dell'infermiere reggino: «Non si tratta di un debito e tanto meno può essere sintomo di cattiva gestione. Giova ricordare - dice ancora Gullì - che con delibera adottata dalla commissione straordinaria nel 2015, è stato riconosciuto un disavanzo tecnico di circa 1 milione da ammortizzare in 30 anni. Praticamente si tratta di una specie di pulizia delle partite iscritte in entrata e in uscita, ai quali non corrispondevano obbligazioni giuridicamente perfezionate. Un occasione storica offerta dal legislatore al fine di eliminare partite di bilancio inconsistenti, che non potevano essere più recuperate. Quindi, non è possibile parlare, per slogan o per volgari insinuazioni, di “buco” o debito di bilancio, perché si argomenterebbe in modo palesemente inappropriato, senza alcun garbo istituzionale. Bisogna aggiungere ancora che il Comune è in regola con i vincoli di finanza pubblica e a consuntivo della gestione finanziaria 2018, di prossima approvazione; si prevedono di sforare solo 2 su 10 parametri di deficitarietà strutturale. Bisogna sforare parametri superiori a 5 per andare in dissesto. Un risultato straordinario e assolutamente positivo che rappresenta il giusto epilogo di un percorso di gestione della cosa pubblica improntata alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, della legalità e della trasparenza. Nella sostanza - attacca Gullì - senza ombra di smentita, neppure dai più ostinati millantatori, in cerca di notorietà gratuita, si può affermare che il bilancio comunale gode di ottimo stato di salute. Questa la verità pura, senza infingimenti e senza clamori».

E a chi vorrebbe comprendere meglio tutta la verità sul bilancio, indica la delibera n. 65 del 17 aprile, adottata con i poteri della Giunta, e che riguarda il «riaccertamento ordinario dei residui, e nella quale viene riportata la gestione dei residui inseriti nel bilancio finanziario 2018. Una delibera che dimostra come il comune ha più crediti attivi che passivi. Ecco una lezione di contabilità pubblica - conclude - che non lascia spazio per gli incompetenti e i ciarlatani di numeri».

I “consigli” di Anoldo

L'ex candidato a sindaco però non molla. E proprio ieri ha annunciato: «Sottoporremo ai candidati a sindaco, un breve elenco di questioni che hanno attirato la nostra attenzione. Priorità: Bilancio, sviluppo di politiche di tutela paesaggistica ed ambientale, nonché di riqualificazione e manutenzione del borgo antico e del Santuario di Polsi, strutture e servizi. Riteniamo altresì importante valorizzare e sostenere la residenzialità nonché le botteghe di reale artigianato e di commercio tradizionale di vicinato; ciò anche valutando forme di incentivo. Residenzialità e turismo: il turismo va ripensato in una visione sinergica con le esigenze degli abitanti. Sono gli stessi turisti a cercare l'autenticità dunque devono essere recuperati gli aspetti di vita paesana che sono in grado di soddisfare le loro esigenze».

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