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Salamone lascia il Tar della Calabria, guiderà il Tribunale amministrativo in Piemonte

Vincenzo Salamone

Guiderà il Tar del Piemonte l’attuale presidente del Tribunale amministrativo della Calabria, Vincenzo Salamone. La nomina è stata deliberata dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e a breve sarà pubblicato l’interpello per la copertura della sede calabrese, che dopo l’insediamento di Salamone a Torino, previsto nei prossimi mesi, sarà retta dal presidente della Seconda Sezione, Nicola Durante, fino alla nomina del nuovo titolare.

Un incarico prestigioso, quello al Tar piemontese, che per il magistrato è anche un ritorno. Salamone infatti, nato a Dronero (Cuneo), dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza all'Università di Catania dove ha iniziato la carriera prima come avvocato dello Stato e poi magistrato amministrativo, dal 2010 al 2015 è stato presidente della Seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale del Piemonte. Per poi assumere, il primo gennaio 2016, l’incarico di presidente del Tar della Calabria.

Prestigiosi anche gli incarichi svolti come consulente della Regione Siciliana, consulente giuridico del Commissario straordinario del Comune di Bologna, consigliere per gli affari giuridici del Ministro dell’Interno di cui è tuttora consulente del Dipartimento della Pubblica sicurezza. Da presidente del Tar della Calabria ha avviato un processo di riorganizzazione del Tribunale con la finalità di garantire trasparenza, efficienza e tempestività della funzione giurisdizionale. In questa prospettiva ha provveduto ad adottare una nuova Carta dei servizi, adeguata agli adempimenti adesso previsti dal processo amministrativo telematico.

Sarà ricordato anche per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole attraverso i vari incontri organizzati con gli studenti degli istituti superiori di tutta la regione. Significativa anche la stipula di una convenzione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro per consentire la frequenza dell’ufficio giudiziario da parte degli specializzandi nell’ambito della Scuola delle professioni legali e per lo svolgimento di attività di tirocinio integrative.

“Siamo consapevoli - ha rimarcato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019 - di operare in un contesto non sempre facile in cui le richieste di giustizia rivolte al Tribunale costituiscono il rimedio estremo del cittadino e soprattutto di quello più debole”.

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