È a forte rischio l'approvazione della legge della regione Calabria sulla doppia preferenza di genere. Lo spettro dei franchi tiratori agita i fautori del testo, prima firmataria Flora Sculco, finalizzato a favorire l'ingresso di più donne in Consiglio regionale. Già, perché proprio nelle ore che precedono l'attesa riunione a Palazzo Campanella sono state presentate altre due proposte alternative in tema di preferenza di genere.
Teoricamente il dato potrebbe dare forza a chi sostiene che la massima assemblea elettiva calabrese sia pronta a recepire le linee guida delle legge nazionale sul tema, approvata dal Parlamento nel 2016. In realtà l'attivismo è la spia dell'ostracismo bipartisan verso un provvedimento che, così concepito, rischia di togliere spazi preziosi a molti politici eletti nel 2014. I testi alternativi - il primo presentato da Orlandino Greco e Giovanni Arruzzolo; l'altro da Ennio Morrone, Vincenzo Pasqua e Antonio Scalzo - potrebbero rappresentare infatti un espediente per dilatare i tempi della modifica alla legge elettorale.
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