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Selezione dei manager della sanità in Calabria, dietrofront della Regione sui criteri

La selezione? Sarà effettuata «per titoli e colloquio» da una commissione «nominata dalla Regione e composta da esperti». Tutto chiaro, perbacco. Anzi no, come non detto. Contrordine, si torna al passato: niente commissione, sarà sufficiente «l'adeguata esperienza dirigenziale comprovata dall'interessato, a pena di esclusione, nel curriculum vitae in formato europeo». È la Regione Calabria, bellezza. E dato che non parliamo d'incarichi in aziende private ma nelle strutture sanitarie calabresi, il più grande serbatoio di spesa pubblica, la questione diventa d'interesse generale.

Tutto ruota intorno alla “nuova” procedura per la formazione degli elenchi regionali di idonei alla nomina di direttore amministrativo e sanitario, dai quali i direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere (le strutture, per intenderci, che impiegano più personale a livello regionale e che drenano di gran lunga la maggior parte di risorse del bilancio calabrese) possono attingere per le nomine. “Nuova” procedura soltanto sulla carta.

Perché dopo un primo avviso che rendeva operative le modifiche, tutto è stato revocato con la pubblicazione di un nuovo schema sulla base di un'apposita delibera di Giunta votata, sempre in assenza del governatore Oliverio ancora “al confino” a San Giovanni in Fiore, nella seduta dello scorso 19 febbraio.

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