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Nomine manager, ancora polemica. Santelli: "Lite Grillo-Oliverio su macerie della sanità calabrese"

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il ministro della Salute Giulia Grillo

Non si placano le polemiche sulle nomine dei manager della sanità in Calabria effettuate dalla Giunta Oliverio nonostante gli avvertimenti del ministro della Salute Giulia Grillo e la richiesta di concertazione avanzata dalla struttura commissariale Cotticelli-Schael che aveva già avanzato non poche perplessità su alcuni nomi che hanno trovato conferma nella delibera di Giunta.

Lo scontro tra il ministro e il governo calabrese è stato forte ed è ormai politico con l’ipotesi, avanzata dal M5s, che la struttura commissariale affidi a dei soggetti attuatori le funzioni dei neo-manager ritenuti inadeguati, che perderebbero le funzioni ma non lo stipendio. La soluzione è stata proposta dai deputati M5s Sapia e Nesci alla ministra Grillo. Fra l'altro, la delibera di nomina di Cotticelli e Schael assegna loro il potere di revocare qualsiasi provvedimento che ostacoli l’attuazione del Piano di rientro.

Intanto, sullo scontro in atto, non si fanno attendere le reazioni degli altri gruppo politici. "Il video della Grillo è incommentabile. Lei ed Oliverio litigano sulle macerie della sanità calabrese" afferma la coordinatrice regionale di Forza Italia Calabria, Jole Santelli.

"Perché - continua la Santelli - ha cambiato i commissari qualche giorno prima dopo sette mesi di silenzio? Questa guerra dei Roses - aggiunge - è uno scontro provinciale e sterile, portato avanti solo per accaparrarsi posizioni di potere. Da un lato c'è un Governatore drammaticamente isolato che dal suo "esilio" conferma nomine discutibili sulla sanità territoriale e dall'altro un Ministro che fatica a pronunciare il nome del suo competitore e lancia strali svegliandosi, come una novella Alice in Wonderland, da un lungo torpore. Un ministro della Salute - conclude la Santelli - che ammette candidamente di ignorare cosa succede in Calabria, si rianima improvvisamente quando si tratta di contestare nomine di potere, lasciando chiaramente intendere che il suo unico interesse era la lottizzazione delle nomine".

 

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