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Il Castello di Crotone sarà bonificato dal tenorm con i fondi prelevati da Antica Kroton

Castello di Crotone

Saranno spesi quatro milioni e duecento mila euro per rimettere “a nuovo” il Castello di Carlo V e restituirlo alla cittadinanza di Crotone. Soldi che in parte verranno prelevati dai 62,7 milioni del progetto “Antica Kroton”. In particolare un milione e duecento mila euro dei fondi per la riscoperta dell'antica città magno greca, saranno utilizzati per effettuare la bonifica del Castello, all'interno del quale, nell'aprile 2018 era stato rinvenuto del tenorm (materiale contaminato). Il Castello, simbolo della città, è chiuso al pubblico il 13 aprile del 2018, per motivi di pubblica sicurezza dall'allora sindaco Ugo Pugliese. Ma oltre al problema del deperimento di un bene di inestimabile valore, l'amministrazione comunale era andata incontro ad altri due enormi difficoltà: la chiusura del museo civico e quella della biblioteca comunale, entrambi allocati all'interno del Castello. Chiusi anche gli uffici del Mibact che lì si trovavano e che sono poi stati spostati nella scuola Principe di Piemonte. Il problema dell'enorme patrimonio librario abbandonato nella biblioteca chiusa rischia di diventare un danno al momento non calcolabile.

In ogni caso dall'aprile di quell'anno il Ministero, ente proprietario del bene, è stato incaricato prima di studiare un progetto di bonifica e poi di finanziarlo e di realizzarlo. Il tenorm si trova, in proporzioni diverse, nella zona di Piazza d'armi, ed è contenuto nel materiale di riempimento utilizzato nel corso di lavori di restauro degli anni '70. Il Mibact ha di fatto pronto un progetto di bonifica, già approvato dal Comune e anche della Prefettura e dall'Asp, quello che mancava erano appunto i soldi. Che saranno stornati dai fondi di Antica Kroton. In pratica sarà asportato completamente il materiale radioattivo e sarà portato in altri luoghi per essere adeguatamente smaltito. Ma non sarà la bonifica ad esaurire gli interventi sul Castello perché altri tre milioni saranno investiti per il restauro. Si tratta di somme previste dal Pon Cultura 2014/2020.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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