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I tirocinanti ai Beni culturali in Calabria chiedono certezze per il futuro

La sede della Regione Calabria

Parte il conto alla rovescia per i trecento tirocinanti del Mibac. A fine febbraio si chiude l’iter formativo affrontato all’interno delle varie strutture del Ministero per i beni e le attività culturali e all’orizzonte non si riesce a scorgere nulla di concreto. Per questo motivo hanno chiesto un incontro al governatore Mario Oliverio. «Si avvicina la fatidica data – scrivono in una nota – che mette termine al tirocinio formativo dei lavoratori impiegati in tutte le strutture del Mibac e purtroppo ci sono poche certezze sul futuro».

I tirocinanti sperano «che dalla Regione non si continui, com’è successo fino a oggi, a far trapelare solo vaghe promesse». Chiedono, quindi, ai vertici regionali «d’intervenire su un programma che possa trasformare il tirocinio in un progetto serio per far sì che tutti questi lavoratori possano riacquistare un minimo di dignità per loro e le proprie famiglie. Ma soprattutto – viene rimarcato in una nota – ci si auspica che la formazione di tutti i tirocinanti, conseguita in questi mesi, possa essere determinante in questa regione per contribuire a rilanciare e valorizzare un patrimonio storico e culturale inestimabile».

Per questo hanno inviato una lettera al governatore Mario Oliverio e all'assessore alla Formazione e e alle Politiche sociali Angela Robbe, nella quale si chiede un incontro. «Tutti i tirocinanti Mibac della Regione – si legge nella missiva – esprimono viva preoccupazione per una serie di problematiche inerenti al loro futuro».

La storia ha inizio nel 2016, quando al fine di migliorare i livelli di efficienza ed efficacia delle attività tecnico-amministrative degli Istituti Mibac della Calabria, la giunta regionale e il Segretariato Regionale del Mibac Calabria, hanno stipulato una convenzione per la raccolta di candidature per la selezione di massimo 627 persone, tra di disoccupati e in possesso dello status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga.

Pertanto, dopo mesi di peripezie, finalmente il 1 marzo del 2018, questo bando per tirocinanti, (la cui durata è di 12 mesi, con scadenza il 28 febbraio) diviene operativo e risponde concretamente alle aspettative dei tirocinanti selezionati. «Attualmente – si legge nella missiva inviata ai vertici regionali – siamo in piena attività 295 tirocinanti, suddivisi in due aree, oltre alle 200 unità dell'area terza che deve ancora partire. Considerato che questo tirocinio è finalizzato alla formazione professionale e a una futura stabilizzazione del tirocinanti, noi tutti auspichiamo che la Regione e il Mibac possano lavorare in piena sintonia in modo tale da poter valorizzare e impiegare i le unità di personale. In tal senso, ognuno di noi, dopo 12 mesi di attività lavorativa nel proprio settore di appartenenza, di sicuro avrà acquisito professionalità e esperienza per poter occupare i posti carenti e sostituire il personale che è in fase di quiescenza. Per questa ragione ci preme ricordare che questo tirocinio da qui a poche settimane si avvia alla conclusione. Le richieste d'incontro da noi già avanzate nei mesi scorsi e più volte sollecitate, purtroppo ad oggi sono rimaste ancora inevase».

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