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Vertenza ex Lsu-Lpu della Calabria, apertura dal governo. I sindacati: "Sempre pronti alla mobilitazione"

La protesta dei lavoratori Lsu-Lpu a Lamezia

Un apertura, seppure generica, sulla stabilizzazione dei precari da parte del governo. Lo riferiscono i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno evidenziato il fatto che nel Consiglio dei ministri si sia parlato della vertenza degli ex lsu-lpu, tra cui i 4.500 calabresi, come una delle vertenze da risolvere con la stabilizzazione. Ma si rimane sull'allerta: se nei prossimi giorni non si dovesse sbloccare la situazione i sindacati sono sempre pronti ad organizzare la mobilitazione a Roma con i lavoratori.

Nei giorni scorsi, i lavoratori interessati sono scesi in piazza, attuando un blocco ferroviario all'altezza della stazione di Lamezia Terme, nevralgica per i trasporti di tutta la regione. "Ieri, come è noto - scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo - il Presidente del Consiglio dei Ministri ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil. Sul tavolo c'erano le proposte del sindacato confederale per la modifica della Legge di bilancio. Fra queste vi era anche quella per la risoluzione della vertenza, ventennale, degli ex Lpu/Lsu della Calabria. Oggi, alla luce di quanto emerso al termine della discussione a Palazzo Chigi, valutiamo positivamente rispetto l'apertura del confronto da parte del Governo con Cgil, Cisl, Uil. Ora, auspichiamo che questa apertura di credito, che riteniamo opportuno sia funzionale ad instaurare un rapporto di confronto continuativo e costruttivo con il Sindacato confederale sui temi della crescita, dello sviluppo occupazionale e sociale del Paese, si trasformi nel mantenimento degli impegni presi con il sindacato e nella loro immediata trasformazione in quei fatti concreti tanto attesi dalle lavoratrici e dai lavoratori calabresi".

Tra questi impegni, per Cgil, Cisl, Uil Calabria "assume una particolare rilevanza la risoluzione definitiva della vicenda degli ex Lsu/Lpu calabresi. La discussione di ieri, gli impegni assunti dal Governo, la presa di posizione delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil sono il frutto delle richieste avanzate durante la due giorni di mobilitazione che hanno visto i lavoratori precari calabresi dare vita, sostenuti dai Sindacati confederali regionali, ad una mobilitazione di protesta dalle forme democratiche e costruttive".

Nonostante questa prima apertura, comunque, assicurano i tre sinacalisti, i lavoratori precari mantengono il loro stato di agitazione e mobilitazione con assemblee permanenti all'interno dei Comuni presso i quali prestano la loro lavoro. "Siamo all'ultimo metro dal traguardo - scrivono Cgil, Cisl e Uil - e sono da evitare fughe in avanti che possono pregiudicare il raggiungimento dell'obiettivo. In questa fase, poi, e' determinante concentrarsi sulla vertenza, mantenere e migliorare la convergenza trovata fra lavoratori, sindacati e amministratori locali ed evitare di far circolare voci che potrebbero intorbidire il clima della vertenza. Da parte nostra, infine, continueremo a monitorare l'iter parlamentare della proposta di modifica alla Legge di bilancio proposta dalle segreterie generali di Cgil, Cisl, Uil e, laddove non vi dovesse essere la presentazione dell'emendamento a sostegno della vertenza degli Lsu/lpu calabresi, presso la Commissione competente, confermiamo la nostra intenzione di trasferire la vertenza a Roma e organizzare la mobilitazione nazionale dei lavoratori precari".

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