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Mileto, lettere anonime per gettare ombre sulla vita di Natuzza Evolo

Natuzza Evolo

Il percorso per arrivare alla beatificazione di Natuzza Evolo è ormai tracciato. Tutto questo nonostante le difficoltà di questi ultimi anni e i tentativi di qualcuno di gettare ombre sulla vita esemplare della Serva di Dio che durante la vita terrena è stata un faro luminoso per tanta gente che aveva perso ormai ogni speranza. Durante l' omelia del giorno di tutti i Santi, tenuta nella Basilica Cattedrale - nel corso della quale è stata anche ricordata la figura di Fortunata Evolo a 11 anni dalla morte - il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha detto a chiare lettere che anni fa non appena si è diffusa la notizia della richiesta dell'avvio dell'iter della causa di beatificazione sono state fatte recapitare al Papa e agli uffici della Curia vaticana alcune lettere contro Natuzza e contro lo stesso vescovo allo scopo di impedire l'avvio della relativa istruttoria. Il presule ha anche riferito di avere dovuto, pertanto, lottare anche contro questi tentavi subdoli messi in atto a più riprese, oggi, per fortuna, a quanto pare superati. «Ma questo dimostra - ha sottolineato il pastore diocesano - che siamo sulla strada giusta, che ci fa passare per la porta stretta».

Non è questa, comunque, la prima volta che monsignor Luigi Renzo si sofferma sul tentativo di ostacolare il processo di beatificazione della mistica di Paravati. Lo aveva fatto già in altre occasioni e, in particolare, nel 2015 durante l'omelia per l'anniversario dell'arrivo della statua del Cuore Immacolato di Maria Rifugio della Anime quando tutto si spettavano che l'ordinario diocesano desse l'annuncio del via libera del Vaticano alla nomina del Tribunale diocesano che è invece arrivato alcuni anni dopo.

In quella circostanza il vescovo aveva detto che «è più facile vivere da santi che essere riconosciuti ufficialmente tali. Ma non dobbiamo meravigliarci tenuto conto che il riconoscimento della santità eroica ha valore universale per tutta la Chiesa. Mamma Natuzza, che ha tantissimi devoti, ha avuto - aveva sottolineato monsignor Luigi Renzo- anche tanti nemici: uscire purificata da qualsiasi malevolenza ed ombra di dubbio è fondamentale e sarà già il primo riconoscimento della sua venerabilità. Dobbiamo avere fiducia nella Chiesa e certamente la nostra mistica ci sarà restituita nella sua esemplarità luminosa, come si merita. Preghiamo - aveva quindi aggiunto il pastore diocesano - anche per le persone malevoli e preghiamo che alle Congregazioni romane siano tutti illuminati».

Chiaro il riferimento alle lettere che erano state fatte recapitare alla Curia vaticana contro la figura di Natuzza, da parte - si vociferò in quello stesso periodo - anche di qualche ambiente di fuori regione della stessa chiesa. Nulla da meravigliarsi, visto e considerato che anche San Pio da Pietrelcina e tanti altri santi hanno dovuto subire lo stesso calvario.

Sul fronte della beatificazione all'interno della Curia sarà operativa da questa settimana una sala per la raccolta dei documenti e delle testimonianze scritte su Natuzza, di cui dovrà occuparsi il Tribunale diocesano. All'organismo spetta il compito di raccogliere il materiale che dovrà accertare le virtù cristiane e teologali di Natuzza, ovvero fede e speranza e carità, nonché le 4 virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Una volta poi esauriti gli atti dell'istruttoria la documentazione sarà consegnata alla Congregazione della Causa del Santi dove un relatore preparerà la “Positio” (la sintesi che prova l'esercizio eroico delle virtù) da sottoporre all'esame di 9 teologi, dei cardinali e dei vescovi che fanno parte della Congregazione.

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