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Corruzione al Tribunale di Catanzaro, polemiche sugli interrogatori dell'ex giudice Petrini

Marco Petrini

Ci vorrà la prossima settimana per aggiungere l'ultima tessera al puzzle di accuse mosse dall'ex presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro ai suoi presunti corruttori. Martedì l'ex giudice Marco Petrini - dopo che nei giorni scorsi, nel contraddittorio davanti ai magistrati di Salerno, ha confermato il quadro accusatorio nei confronti dell'avvocato Francesco Saraco e del medico in pensione Emilio Santoro - dovrà affrontare l'incidente probatorio col sindaco di Rende, l'avvocato Marcello Manna in merito al presunto episodio corruttivo (che vede indagato anche l'avvocato Luigi Gullo) per l'assoluzione, in appello, dall'accusa di omicidio, del boss Francesco Patitucci condannato in prima istanza a vent'anni. Intanto ieri l'avvocato Manna ha lamentato «la presenza di omissis nel verbali depositati per l'incidente probatorio».

Il sindaco di Rende dice che «si evince in modo chiaro che alcuni interrogatori siano stati condotti in modo unilaterale fuori dalle regole processuali. Altri verbali assolutamente rilevanti - rimarca - non sono stati neppure depositati. E negli interrogatori sono state poste domande suggestive o che contenevano già la risposta. Nella vicenda Patitucci - rimarca Manna - l'indagato Petrini, per numerose volte, ha escluso qualsiasi mio diretto coinvolgimento. Il pm ha condotto un interrogatorio a senso unico, con domande fortemente suggestive e con vere e proprie anticipazioni nella risposta. Troppe le domande che richiedevano soltanto un “sì”.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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