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Il nuovo "Piano regolatore" delle estorsioni nel centro storico di Reggio Calabria

Nell’ordinanza Malefix firmata dal gip Tommasina Cotroneo emergono alcuni aspetti della vita quotidiana di Reggio Calabria. Estorsioni ai commercianti, divisione del territorio, controllo asfissiante di ogni attività econocmica.

Per evitare altri equivoci ed ottimizzare gli esiti della attività estorsiva delle cosche - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, Antonio Libri suggeriva la creazione di un gruppo misto, composto da appartenenti alle due distinte consorterie, una sorta di commissione tecnica, in modo da evitare sovrapposizioni e fraintendimenti. Libri: mettiamo uno voi ed uno noi, si ed io questo ti stavo dicendo.

«Sicché – annota il gip –, il trio incominciava a ipotizzare e programmare l’avvio di una più efficiente raccolta estorsiva lungo tutto l’asse del centro cittadino di Reggio Calabria (plasticamente definito dai conversanti, nel suo perimetro, dall’evocazione: del Rio Bar, sito all’inizio del Corso Garibaldi, quale apice meridionale; e di Piazza del Popolo, individuato quale polo settentrionale di questo asse immaginario, parallelo al mare) che garantisse una sorta di rastrellamento delle attività economiche (atteso come alcune non fossero state coinvolte nelle raccolte pasquali e natalizie), al fine di compensare i più ridotti proventi illeciti, indotti dalla crisi economica».

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