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Blitz a Reggio con 21 arresti, frizioni fra le cosche per la spartizione delle estorsioni

Frizioni fra le cosche, alleanze che diventano più labili, tentativi di scissione. C'è anche questo dietro l'operazione Malefix, che questa mattina ha portato a 21 arresti fra Reggio Calabria e altre città d'Italia e che ha colpito le cosche di 'ndrangheta De Stefano-Tegano e Libri.

Dissidi all'interno della cosca di 'ndrangheta De Stefano-Tegano, e tra questa e quella dei Libri, sulla spartizione degli ingenti proventi delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti del centro cittadino di Reggio Calabria.

Attraverso il monitoraggio dei summit di ‘ndrangheta, la polizia ha ricostruito anche le dinamiche che regolano il funzionamento del locale di Archi e il tentativo di scissione della famiglia che fa capo a Luigi Gino Molinetti legato ai De Stefano storicamente egemone anche nel centro di Reggio.

La volontà di Gino Molinetti e dei suoi figli di rendersi autonomi dai De Stefano era anche in questo caso legata al malcontento per la iniqua spartizione dei proventi delle estorsioni, nel mancato riconoscimento di avanzamenti gerarchici all’interno della cosca, nella mancata elargizione di prebende che pretendevano in virtù degli anni di fedeltà e dedizione ai De Stefano, nel contrasto alle pretese "espansionistiche" dei Molinetti sul locale di Gallico.

Il timore che i dissidi con i Molinetti potessero degenerare in una scissione dagli esiti incerti e pericolosi, aveva indotto i fratelli Carmine e Giorgio De Stefano ad investire della delicata questione Alfonso Molinetti, fratello di Luigi, ritenuto uno dei loro alleati più fedeli.

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