Zero contagi (o quasi) e zero decessi da circa una settimana; l’indice di rischio più basso d’Italia; la provincia, Crotone, con zero casi da più giorni, 29. La Calabria vince con i numeri la sfida al coronavirus e, per superare la grave crisi economica e sociale scaturita da oltre due mesi di blocco totale, punta tutto sul turismo, sul patrimonio storico ed ambientale e sull'offerta enogastronomica.
«Vengano in Calabria per scoprire il nostro mare, le nostre montagne, i nostri borghi, in totale sicurezza. Noi non chiediamo test sierologici, anche perché né il governo né l’Istituto superiore di sanità indicano quali siano quelli validi», ha detto la governatrice della Calabria, Jole Santelli in una intervista a «La Stampa» in un messaggio indirizzato ai turisti lombardi e non solo.
«Nella Calabria No Covid», come la definisce la governatrice, «l'unico rischio che corrono i vacanzieri è di tornare a casa con qualche chilo di troppo» considerate le sue qualità enogastronomiche. La governatrice forzista a richiudere tutta la regione non ci pensa proprio e sulla lite Sala-Solinas, Milano vs Sardegna, dice che sindaco e governatore «stanno facendo propaganda» e che in ogni modo «non si può morire di fame o di paura».
Quindi «Solinas faccia come vuole, ma Sala dovrebbe controllare meglio quello che succede nella sua città perchè tutti abbiamo visto gli assembramenti a Milano». E proprio per preparare al meglio l’imminente stagione estiva, la presidente della Regione ha incontrato i sindaci dei quattordici comuni calabresi «Bandiera blu» per sottolineare che «i numeri della Calabria in termini di mare pulito, foreste, sostenibilità ambientale, devono diventare un motore di sviluppo».
«Superiamo la paura, la Calabria è aperta», ha detto con forza la presidente ai sindaci. «Dobbiamo cercare di utilizzare quest’estate nel senso positivo del termine. Noi abbiamo fatto davvero tanti sacrifici, tutti insieme, noi Calabria e noi calabresi abbiamo fatto sforzi enormi per mantenere integra la nostra regione. Dopo il decreto del governo che prevedeva il ritorno nelle proprie residenze, abitazioni e domicilio ho fatto un’ordinanza che li limitava solo alle residenze».
«Noi, solo noi, solo la Calabria - ha aggiunto Jole Santelli - ha fatto per 7 giorni a tappeto i controlli negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, sulle strade, al Nord, al Centro e al Sud, abbiamo controllato le vie di accesso con il 118 e le forze di polizia, che ringrazio sentitamente. In questi giorni abbiamo fatto circa 6mila tamponi, soltanto per i ritorni. Con felicità dico che i numeri sono stati veramente ridotti, anche nei ritorni, e questo ci consente di dire: superiamo la paura, la Calabria è aperta. La Calabria è aperta a chi vuole approfittare di questo momento particolare per scoprire una regione in cui chiunque scelga di venire ritorna e ha voglia di restare».
Secondo Santelli «dobbiamo farci conoscere di più, essere più attivi nella promozione dei nostri territori, perché in parte siamo un po' gelosi e invece dobbiamo aprire. Ieri mi hanno detto che la Calabria sembra chiedere un posto al sole, ma la Calabria un posto al sole ce l’ha in quanto gliel'ha regalato Dio e la natura. Chiediamo un posto al sole nella scala nazionale e poi, perché no, europea e internazionale, perché - ha concluso il presidente della Regione - abbiamo tutti i numeri per farlo».
La Calabria, quindi, sfida il virus, «apre per ferie» e spera nelle prossime settimane di poter dare una significativa spallata ad una crisi che i giorni del Covid hanno seriamente aggravato.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia