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Vibo e provincia, in quarantena chi arriva dalle "zone rosse": si rischiano 3 mesi di carcere

Anche la provincia di Vibo Valentia fa i conti con l'epidemia di Coronavirus. Al momento in Calabria non si segnalano casi ma i sindaci di tante città si stanno attrezzando in via precauzionale.

A Vibo il primo cittadino Maria Limardo ha emesso un'ordinanza attraverso la quale si dispone, per i cittadini che dal primo febbraio sono transitati dai comuni facente parte del focolaio dell'epidemia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo'), l'obbligo di comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell'Asp provinciale. Sanzioni durissime per i trasgressori: si rischia una multa di 206 euro e fino a tre mesi di carcere.

Provvedimenti simili anche San Nicola da Crissa e Filogaso. A Monterosso Calabro, per mercoledì, incontro pubblico con il 118, mentre a Rombiolo distribuiti manifesti con i numeri utili da chiamare in caso di emergenza.

Ma non solo il capoluogo si sta muovendo nel tentativo di prevenire eventuali contagi. Ancora più severe le restrizioni imposte dal sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, che ha emesso un’ordinanza «contingibile ed urgente» per motivi sanitari, attraverso la quale dispone il «divieto per tutti coloro che sono o sono stati nei giorni immediatamente precedenti alla presente ordinanza, residenti o temporaneamente domiciliati nei comuni focolaio del Coronavirus, di soggiornare sul territorio comunale».

La decisione, secondo quanto è spiegato nel provvedimento, è stata adottata ritenuto «a salvaguardia della salute pubblica per motivi precauzionale» e tenuto conto che «molti cittadini residenti anche temporaneamente al Nord Italia si stanno ritrasferendo sul territorio comunale».

Inoltre, per chi dovesse, violando l’ordinanza, raggiungere Mileto «è fatto obbligo di stare in quarantena presso la propria abitazione, a non entrare in contatto con altre persone, a rivolgersi al proprio medico di fiducia e/o a richiedere, attraverso i numeri pubblici, interventi domiciliari sanitari».

Il sindaco Giordano ha disposto che «coloro i quali provengano dalla Lombardia e dal Veneto, o da altre regioni eventualmente interessate all’espansione epidemica, e dalle altre aree internazionali già definitive a rischio - è riportato nell’atto - sono obbligati a comunicare alle Autorità sanitarie locali il loro rientro in modo da valutare misure di quarantena attiva volontaria nel proprio domicilio anche in assenza di sintomi». I cittadini sono invitati «a comunicare eventuali nominativi di persone rientrate dalle zone a rischio al fine di adottare i relativi provvedimenti».

La Regione Calabria intato ha formulato proposta di ordinanza regionale su misure precauzionali rispetto all’emergenza Coronavirus. La proposta di ordinanza prevede la chiusura delle scuole e delle università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche, nonché misure relative al controllo aeroportuale per il transito nazionale, l’istituzione di un ulteriore numero verde gestito dalla Protezione civile regionale e dal Dipartimento Sanità.

Inoltre l’ordinanza contiene anche l’adozione di misure precauzionali relative alle persone che arrivano in Calabria dalla cosiddetta “zona rossa” (intendendo, perciò, gli 11 comuni interessati dalle misure più restrittive) e le zone ad alto rischio (Cina e Corea). Tale proposta è al vaglio del comitato tecnico scientifico della Protezione Civile Nazionale, in attesa di ottenere la controfirma del Ministro della Salute.

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