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Dalla mamma al trans, storie di prostitute sulla Statale 18 di Lamezia Terme

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Terza settimana di settembre. Sole ancora tiepido e vento leggero dal finestrino: stiamo percorrendo la statale 18, la strada del cemento, delle colline, del mare, e delle prostitute. Dopo i dati forniti da "Incipit", la volta scorsa, circa il fenomeno delle vittime di tratta, ragazze ricattate dalla rete di criminalità internazionale e poste sulla strada, oggi siamo sul campo per sentire direttamente la voce delle ragazze, tutte di nazionalità straniera, che ogni giorno sono costrette a vendere il proprio corpo per guadagnare tanto e in modo veloce.

Grazie all'unità di strada (operatrici valide e coraggiose che attualmente forniscono studi e ricerche al progetto Incipit 3) si percorre località Palazzo, fino alle complanari che collegano i due mari (centro commerciale) e Marcellinara; si fa inversione e si arriva su Gizzeria, Falerna, Nocera, e Campora, infine si va verso Pizzo, toccando Acconia, Curinga, e si ritorna su Sant'Eufemia.

Quasi tutte le ragazze incontrate indossano gonne corte, mostrano stanchezza in volto e spaesamento, ma hanno pure un sorriso da regalare. «Piacere» dicono sporgendo una mano, seguito dal proprio nome. Sono in tutto sei le donne, di età compresa fra 22 e 34 anni, con cui scambiamo due chiacchiere lungo la statale; ciascuna ha una storia diversa ma tutte sono unite da alcuni elementi comuni: vengono su quel pezzo di strada dallo stesso paese, provincia diversa da Catanzaro, non hanno consapevolezza del proprio corpo e neanche del proprio nome, né delle grandi umiliazioni che subiscono.

Sembrano tutte portatrici di «qualcosa» che non gli appartiene più, che mettono in vendita, perché ciò che contano davvero sono i soldi. Quelli da portare in una borsetta, da tenere stretta, perché certi camionisti tentano di rubare, o da consegnare allo stesso marito che le sbatte per strada, o ad altri uomini che le tengono in pugno. Eppure, queste sei ragazze, hanno dimenticato anche questo. A sentirle parlare, infatti, non c'è nessuno che le controlla. Sono li per scelta.

«Questo è l'unico modo per guadagnare», la risposta frequente. La prima è bionda, timida, e dice che c'è poco lavoro oggi. C'è poi, dall'altra parte della strada, un trans. Sembra felice, sorride e si chiede se è ancora bella. L'unità di strada fornisce thè, caffè e brioche, ma anche preservativi, perché i rischi che corrono sono tanti.

«Finalmente ho aggiustato i denti» racconta una ragazza di 22 anni, occhi scuri, sorriso innocente. «Ho trovato un cliente che fa il dentista». È la stessa che, nella sua terra ha lasciato due bambini piccoli cresciuti da una vicina di casa, la stessa che non appena chiediamo chi è il «cliente» ci risponde che «varia, vengono tutti, medici, avvocati, professionisti, gente insospettabile ed anche minori; l'altro giorno si è presentato un ragazzino di 14 anni ma gli ho detto di ritornare dalla sua mamma».

Quanto ai prezzi sulle prestazioni, come ci confermano i dati Iom dello scorso febbraio 2018 e come meglio ci diranno le ragazze, questi variano in base ai luoghi e al tempo. «Strada, macchina, casa, albergo... da 20 euro a 50 - 100 euro. Richieste, inoltre, prestazioni di coppia o di gruppi in casa con costi che arrivano a 700 - 1000 euro».

Notiamo un movimento di macchine. Sono i clienti che cercano di capire quando è bene fermarsi, oppure chiedono quanto prendono le ragazze. «Oggi è il compleanno di mio figlio – racconta una ragazza mora ed esile, poi aggiunge – mi servirebbe una visita ginecologica e poi ho dolore ai denti».

Intanto che le operatrici prendono appunti la ragazza è già scomparsa. «Ho lavorato con quattro clienti finora – spiega una ragazza, l'unica che indossa una jeans lungo e una t-shirt semplice, è pulita e ha un profumo assordante – ho fatto 100 euro, mi basta farne altri 150 fino a stasera».

Attorno a lei c'è il deserto di una campagna. Solo terra. E coltivazioni. Quali sono i suoi pensieri nei momenti dell'attesa? E quali sono i rischi che incontra? «Non ho paura, a volte chiamo mia mamma, sto su Facebook, altre volte incontro clienti che alzano le mani, qualcuno ha provato a derubarmi – dice – una volta un mio cliente si era innamorato. Gli ho chiesto fino a 10mila euro che poi mi ha dato, ma lui voleva portarmi via dalla strada per sempre ed io non ho voluto».

Il cliente, che varia fra i 26 e i 64 anni, è sempre italiano, occupato, sposato e a volte fidanzato. Mai single. Vanno per solitudine, per egoismo, per soddisfare le proprie perversioni.

«Mi hanno offerto soldi senza chiedermi rapporti sessuali ma pure perversioni, cose davvero schifose, non sempre accetto». Le ultime incontrate, sul ciglio della strada, attendono un passaggio per far rientro nella loro provincia, ma fra qualche settimana partiranno per il Nord, altre all’estero. Poi arriverà Natale, e ritorneranno qui.

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