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Corigliano, è ancora giallo sulla pistola dell'omicidio Longobucco

I rilievi in casa della vittima

Potrebbero a breve esserci importanti novità nel caso di scomparsa del 32enne Antonino Sanfilippo e dell'omicidio di Pietro Longobucco. Due destini che si sono intrecciati per sempre nei primi giorni di dicembre, quando, i due, sono scomparsi.

Longobucco ritrovato dopo venti giorni, nel corso dei quali il suo corpo, colpito mortalmente da un'arma da fuoco, era stato custodito a dodici metri di profondità nelle acque della vasca grande del porto di Corigliano. Lo stesso sito in cui fu ritrovato il furgone di Sanfilippo, rubato la sera prima della scomparsa, tomba temporanea del Longobucco. Di Sanfilippo nessuna notizia che confermi che il giovane sia ancora nel mondo dei vivi o cadavere nascosto.

È arrivata la prima tranche di rilievi fatti al porto e sul furgone, mentre si attendono le risultanze dei rilievi effettuati dai Ris di Messina all'interno dell'abitazione di Pietro Longobucco.

Bocche cucite dagli ambienti investigativi che aspettano di avere il quadro completo corredato anche delle risultanze dei Ris, che potrebbero, verosimilmente, contribuire a dare un quadro completo utile per formulare delle tesi su cui le indagini potrebbero convergere. I dati certi sono quel cadavere e l'incognita che ve ne sia o meno un altro da cercare.

E poi la pistola ritrovata nel furgone, con la matricola in bella mostra che non risulta censita nella banca dati in possesso delle forze dell'ordine, forse perché antecedente agli anni novanta o perchè illegalmente introdotta in Italia da uno Stato estero, e potrebbe non essere l'arma che ha eseguito la sentenza di morte. Non è escluso che si stia lavorando anche per cercare di appurare se quell'arma sia stata usata in altri eventi criminali. 

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