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La 'ndrangheta della Locride e la droga in Germania, altri 2 fermi dopo il blitz con 90 arresti

Foto di Attilio Morabito

Due persone sono state arrestate dalla polizia italiana in collaborazione con quella tedesca, nell’ambito dell’operazione di polizia interforze «European 'Ndrangheta Connection» eseguita, nello scorso mese di dicembre, in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone, con il coordinamento di Eurojust e dell’Agenzia Europol.

L’operazione colpì, tra gli altri, numerosi esponenti di vertice delle famiglie mafiose del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria, svelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro e nel reimpiego dei proventi illeciti nel settore della ristorazione.

Stamane, in seguito a indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la squadra mobile reggina ed il Bundeskriminalamt (B.K.A.) di Wiesbaden (Germania) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, per reati in materia di sostanze stupefacenti, dal Gip presso il Tribunale della città calabrese dello Stretto, nei confronti di Bruno Catanzaro, 44 anni, nato a Catanzaro, e Antonio Strangio, di Locri (RC), catturati, rispettivamente, a Taverna (CZ) e nella cittadina tedesca di Moers, sita nelle vicinanze di Duisburg.

L’operazione «European 'ndrangheta connection» è stata il frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito del Joint Investigation Team tra magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania.

Dopo una fase di arresti del dicembre scorso, le indagini sono proseguite, per la parte curata dalla squadra mobile di Reggio Calabria, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti procuratori Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo, mediante attività tecniche di intercettazione da cui sarebbe emerso che Catanzaro avrebbe acquistato una quantità imprecisata di cocaina e di un cartone di hashish, detenuta in concorso da Giovanni Gentile, 38 anni, e Domenico Pelle, di 27, entrambi già arrestati nell’operazione «European 'Ndrangheta Connection; nonchè di aver tentato di acquistare, sempre da Gentile e Pelle, cocaina nell’ordine di almeno un pacco, ad un prezzo compreso tra i 38.000 ed il 41.000 euro al kg.

A Catanzaro viene contestato anche il delitto di detenzione di un campione di sostanza stupefacente del tipo marijuana denominata «Amnesia» e di cessione, al prezzo di 3.000 euro al kg, di un tipo di hashish noto con il nome di «Superpolline». Di delitti in materia di sostanze stupefacenti, dovrà rispondere anche Strangio e, in particolare, di aver detenuto e venduto a Domenico Pelle 4 o 5 pacchi di cocaina che l’acquirente avrebbe dovuto tagliare per poi distribuire nella piazza di Milano. Per entrambi gli indagati, è stata ritenuta sussistente l’aggravante di aver agevolato la cosca di 'ndrangheta dei Pelle - Vottari di San Luca (RC). Da tempo, Strangio, alias «TT» e «il meccanico», si trovava a Moers, dove è stato localizzato ed arrestato dal Bka tedesco, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura di Reggio Calabria.

Strangio è cugino di Domenico Pelle, 27 anni, ed è nipote dei fratelli Antonio Pelle, 57 anni, detto «la mamma», considerato elemento di vertice della cosca omonima di San Luca, arrestato nel 2016 in stato di latitanza, e Domenico Pelle, 69 anni, detto «Mico i Mata», attualmente detenuto in quanto coinvolto nell’inchiesta «European 'Ndrangheta Connection». La procura di Reggio Calabria avanzerà richiesta di consegna all’Italia di Strangio.

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