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Allevatori scomparsi a Petilia Policastro: trovati un dente e altre tracce, si continua a cercare coi cani

Rosario e Salvatore Manfreda

La speranza di ritrovare i corpi di Rosario e Salvatore Manfreda, i due allevatori scomparsi il giorno di Pasqua, è legata ai cani molecolari ed agli abili investigatori dei carabinieri. Dopo la denuncia di scomparsa presentata dai loro familiari il lunedì di Pasqua, già il giorno dopo, nella notte tra martedì e mercoledì, è stata ritrovata la loro auto bruciata, Ford Maverick di colore nero, in località Caravà, nelle campagne vicino l'abitato di San Mauro Marchesato. Un primo risultato ottenuto grazie alle ricerche avviate dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro e dai sorvoli effettuati dagli uomini del Nucleo Elicotteri carabinieri di Vibo Valentia.

Dopo l'immediato congelamento dell'intera area interessata e degli elementi di prova trovati all'interno ed all'esterno dell'auto, disposto dal sostituto procuratore del Tribunale di Crotone Alessandro Rho, sono entrati in azione i cani molecolari coadiuvati da personale del Nucleo Cinofili di Firenze. Grazie a loro le ricerche si sono spostate fino a Mesoraca, dove, in località Sant'Antonio, sono state trovate tracce biologiche ed oggetti personali riconducibili ai due allevatori Rosario Manfreda, di 68 anni, ed al figlio Salvatore, di 35 anni.

Su questi materiali, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, sono in corso specifici accertamenti. Si parla del rinvenimento di materia cerebrale e di un dente. Ma su tutto questo i militari dell'Arma mantengono il più assoluto riserbo. In ogni caso le ricerche dei due scomparsi continueranno nei prossimi giorni anche con l'ausilio di unità cinofile del Nucleo di Bologna.

Ma nei giorni scorsi i cani molecolari hanno rinvenuto delle tracce biologiche nella zona di Mesoraca. Ora si aspetta di conoscere gli esami di laboratorio.

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