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Tragedia familiare a Reggio, la furia omicida mentre padre e figlio erano soli in casa

La lotta tra il padre e il figlio deve essere stata furibonda e disperata. Gli agenti delle Volanti della Polizia - diretti dal vicequestore aggiunto Luciano Rindone - quando sono arrivati sul luogo del delitto, si sono trovati di fronte a un vero e proprio campo di battaglia: sangue dappertutto, sedie rovesciate e anche alcuni mobili della cucina divelti.

A terra giaceva il corpo senza vita di Domenico Bova, 59 anni. Poco distante c'era il figlio-assassino Simone di 28 anni, che aveva ucciso il padre con numerose coltellate. 

Erano trascorse da poco le ore 13 quando una donna ha telefonato al 113 chiedendo soccorso. «Correte, è successo di tutto».  Il luogo dove era esplosa la follia omicida che ha distrutto una famiglia si trovava nella zona del Cedir, quartiere di Sant'Anna, alle porte del Centro storico. Da una prima e ancora parziale ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori della Polizia, pare che i rapporti tra il padre e il figlio non fossero proprio idilliaci. Anzi pare che si fossero da tempo deteriorati.

Padre e figlio erano soli in cucina, ed è stato lì che si è scatenata la follia omicida che ha innescato la rissa fatale a colpi di coltello. Domenico Bova ha provato a difendersi in ogni modo dai fendenti del figlio ma, alla fine, si è dovuto arrendere colpito con decine di coltellate (forse una trentina, ma sarà solo l'esame autoptico a chiarire ogni dettaglio del delitto) dal figlio Simone.

Quando è esplosa la follia di Simone, padre e figlio pare che si trovassero da soli in casa. Erano fuori, infatti, sia la moglie della vittima, che è un'impiegata del Tribunale di Reggio Calabria, che gli altri figli. La famiglia Bova è molto nota in città poiché gestisce alcune tabaccherie.

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