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Chiesa stracolma per l'ultimo saluto ai due allevatori uccisi a fucilate a Pallagorio

I funerali di Francesco e Saverio Raffa

«Quando un fratello alza le mani su un altro fratello è sempre un segno di follia. Una violenza che ha causato sofferenza a persone buone e oneste»: sono le parole pronunciate nell’omelia da don Edoardo Caruso, il vicario che l’Arcivescovo di Crotone, monsignor Domenico Graziani, ha inviato a San Nicola dell’Alto, nella chiesa di San Nicola, per celebrare il rito funebre di Francesco e Saverio Raffa, 59 e 33 anni, padre e figlio, che il 22 dicembre sono stati freddati con colpi di arma da fuoco mentre tornavano a casa, dopo una lunga giornata di lavoro.

In un pomeriggio quasi primaverile, padre e figlio, così come avevano fatto tante altre volte in vita, sono usciti insieme da casa, per l’ultima volta. Le loro spoglie in due bare, coperte da cuscini di fiori e portate a spalla. Centinaia e centinaia di persone li hanno salutati con un lungo applauso, mentre la Banda Musicale del Distretto Arbëresh suonava marce di festa, le stesse che suonano durante la processione di San Michele, il patrono di San Nicola, di cui Saverio era un devoto portantino. Una folla silenziosa e commossa ha accompagnato i due feretri lungo tutto il paese.

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