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Allarme per il procuratore Gratteri, a Catanzaro un pool dei servizi di sicurezza

Nicola Gratteri

Vive sotto scorta dal 1989 eppure mai come adesso attorno alla figura del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri c'è preoccupazione. L'allarme per la sicurezza del magistrato protagonista della lotta ai clan calabresi viene definito da fonti investigative «fondato».

Anche negli ultimissimi giorni, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola, dopo i clamorosi sviluppi investigativi, dal territorio sono arrivati segnali di nervosismo che hanno portato ad alzare il livello di attenzione sul procuratore.

È solo però l'ultimo tassello di un mosaico che si è andato componendo mese dopo mese, man mano che l'attività investigativa di Gratteri, procuratore capo di Catanzaro da maggio 2016, andava a puntare i riflettori su contatti e legami inconfessabili fino a ora rimasti celati.

A Roma i funzionari dei servizi di sicurezza hanno raccolto elementi uno dopo l'altro. Ne sarebbe emerso un quadro non troppo rassicurante, tanto da far scendere in Calabria un pool di esperti chiamati a valutare l'efficacia delle misure di sicurezza attorno al magistrato calabrese. Per giorni sono stati studiati percorsi e spostamenti del procuratore per comprendere possibili interventi migliorativi.

Il tema sarebbe stato già affrontato dal comitato interprovinciale per la sicurezza, ma sarebbe poi passato direttamente nelle mani dei vertici degli uffici della Capitale. Scelte e soluzioni restano naturalmente top secret.

Così come riservati restano i contenuti dei fascicoli aperti dal Consiglio superiore della Magistratura e della Procura di Salerno chiamata a indagare sui reati che coinvolgano come protagonisti o vittime i magistrati in servizio presso il distretto giudiziario di Catanzaro.

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