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Inchiesta sugli appalti in Calabria, i magistrati: "Pubblici ufficiali asserviti all'imprenditore"

Un «completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria, alle esigenze del privato imprenditore attraverso una consapevole e reiterata falsificazione dei vari stati di avanzamento lavori o l'attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all’imprenditore l’erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti». E’ questo, secondo gli investigatori, quanto emerso dall’inchiesta denominata «Lande desolate», condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, e nella quale è coinvolto anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che ha ricevuto un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza, San Giovanni in Fiore  (Cosenza), per abuso d’ufficio.

Nell’inchiesta sono coinvolti, a vario titolo, dirigenti della Regione e dipendenti pubblici nonché l’imprenditore Giorgio Barbieri, di 42 anni, l’unico portato in carcere e ritenuto legato cosca Muto di Cetraro. Altri 6 indagati sono stati posti agli arresti domiciliari, per due è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza, tre hanno avuto il divieto temporaneo di esercizio  dell’attività professionale e 4 la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.

Dalle indagini, secondo quanto riferito dalla Guardia di finanza, sarebbe emersa la «spregiudicatezza che caratterizzava l'agire dell’imprenditore spinta al punto di porre in essere condotte corruttive nei confronti di pubblici funzionari, finalizzate al compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio consistenti in una compiacente attività di controllo sui lavori in corso, nell’agevolare il pagamento di somme non spettanti ovvero nel riconoscimento di opere complementari prive dei requisiti previsti dal codice degli appalti oltre al mancato utilizzo di capitali propri dell’impresa appaltatrice in totale spregio degli obblighi previsti dai bandi di gara».

Al centro delle indagini, dirette dai pm della Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri Alessandro Prontera e Camillo Falvo, coordinati dai procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla, la gestione e conduzione degli appalti per l’ammodernamento dell’aviosuperficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica, nonché nella successiva fase di erogazione di finanziamenti pubblici.

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