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La Biblioteca dei Piccoli a Guardavalle. Alimentare la conoscenza in un luogo a portata di bambino

Libri, soprattutto fiabe e racconti per bambini, ma anche testi classici e di filosofia. Un vero e proprio esperimento di pedagogia e didattica, oltre che di integrazione e socializzazione, la Biblioteca dei Piccoli di Guardavalle, centro di 4.500 abitanti nel Basso Ionio Catanzarese al confine tra le province di Catanzaro e Reggio. Qui nel 2014 è nata la biblioteca dei piccoli, un'idea fortemente voluta da Genny Pasquino cittadina di Guardavalle ritornata in Calabria dopo tanti anni trascorsi in Toscana.

Genny ha creato uno spazio dedicato ai più piccoli, un luogo dove i bambini abbandonano il mondo iper globalizzato e iper tecnologico, abbandonano cellulari e tablet e si tuffano in un percorso autonomo e spontaneo che li porta a socializzare per qualche ora con i loro coetanei: leggono, disegnano, giocano, si divertono. Nella stanza adibita a Biblioteca all'interno del palazzo che ospita l'Avis, ci sono i bambini del paese, ma anche dei centri limitrofi. E c'è una mamma che arriva anche da Montepaone Lido (30 km circa). Genny ha trovato la sua dimensione dando la possibilità ai più piccoli di poter trascorrere momenti spensierati. Organizza corsi su temi ad hoc e ha coinvolto in questi anni istituzioni e società civile. E' orgogliosa di quanto fatto nel suo piccolo per cercare di cambiare le cose in Calabria ed è fiera anche per la chiamata tempo fa ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto complimentarsi con lei per quanto fatto.

"E' stata una bella sensazione - sottolinea Genny - aver ricevuto i complimenti del Capo dello Stato, così come è stato importante la collaborazione con l'associazione Agafray di Monasterace. Penso che sia importante in un contesto piccolo e, se vogliamo, anche povero come quello calabrese, possano esserci degli spazi come una biblioteca con una visione moderna, attiva, interattiva, che consenta ai bambini di incontrarsi, che approfondisca tematiche legate soprattutto alla didattica, al mondo scolastico in un contesto in cui la povertà educativa caratterizza i nostri territori. I centri culturali come questo vanno incentivati perchè l'unico cambiamento possibile parte dai bambini"

E allora conosciamo meglio questa splendida realtà in questo lembo di Calabria poco conosciuto.

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