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Doppia preferenza di genere in Calabria, il consigliere Sculco: "No a trucchetti"

“Giù la maschera” dice la consigliera regionale Flora Sculco ai colleghi che volessero “impallinare” o alterare con “trucchetti di bassa lega” la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere che l’11 marzo dovrebbe essere approvata in Consiglio regionale.

La conferenza organizzata a Catanzaro per marcare l’impegno sulla legge è stata disertata da tutti i consiglieri regionali nonostante le formali adesioni all’articolato in discussione. Sculco cita tra coloro che hanno assicurato il loro appoggio all’articolato i consiglieri «Ciconte, Guccione, Giudiceandrea, Irto, Mirabello, Romeo, Sergio e forse Bova».

Certo è «un percorso “irto” di ostacoli» dice Sculco cedendo al lapsus freudiano, consapevole peraltro anche delle «reticenze e resistenza di un collega». L’accenno è al testo di modifica della legge elettorale di Orlandino Greco capogruppo del movimento “Oliverio Presidente”, mirato ad assicurare alle donne almeno la metà dei posti nelle liste per le prossime Regionali ma a patto che si mantenga la possibilità per l’elettore di esprimere soltanto un voto di preferenza.

Condivide appieno lo spirito e il valore della “legge Sculco” Elena Morano Cinque consigliera di parità della Provincia: «È una delle azioni positive per raggiungere la democrazia paritaria. Il cambiamento culturale che finora non c’è stato si realizzerà solo con l’obbligatorietá com’è avvenuto nei Paesi nordici, altrimenti nei ruoli chiave a una donna di grande valore continuerà spesso ad essere preferito un uomo di grande mediocritá. Lunedì le calabresi potranno sapere chi voterà questa legge a loro favore e chi no». «Purtroppo - commenta con amarezza l’assessore comunale Concetta Carrozza - le donne non votano le donne e qualcuna se le si chiede il voto ancora risponde: devo vedere cosa dice mio marito... »

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