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La Calabria e la sfida del PNRR. Sanità ed edilizia scolastica: a che punto siamo? VIDEO

La Calabria e la sfida del PNRR. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano approvato nel 2021 dall'Italia per rilanciarne l'economia dopo la pandemia di COVID-19. Il PNRR fa parte del programma dell'Unione europea noto come Next Generation EU, un fondo da 750 miliardi di euro per la ripresa europea. Un'occasione imperdibile di rilancio dell'economia del italiana e in particolar modo anche guardando al contesto calabrese. In Calabria per ciò che concerne la missione 6, quella relativa alla sanità, il piano si compone di 11 linee di investimento (case di comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali per quanto riguarda la componente 1, ospedale sicuro, digitalizzazione, fascicolo sanitario elettronico, flussi sanitari e  grandi apparecchiature per la componente 2).

La Regione Calabria, grazie al lavoro svolto dal dipartimento Tutela della Salute guidato dall’ing. Iole Fantozzi, ha finora rispettato le procedure ed è in linea con l’attuazione del piano. E allora facciamo il punto sulla missione salute insieme all’ing. Pasquale Gidaro, dirigente del settore edilizia sanitaria ed investimenti tecnologici e alla dirigente generale Fantozzi.

Rifondare il sistema sanitario della Calabria

"Il piano operativo della Regione Calabria riguardo alla missione 6 Salute - sottolinea Gidaro - è un programma impegnativo, particolarmente consistente dal punto di vista economico e dal punto di vista del numero degli interventi da portare a conclusione. L'amministrazione titolare degli interventi è il ministero della Salute, la Regione Calabria svolge il ruolo di soggetto attuatore: dà impulso, coordinamento e monitoraggio all'attività delle aziende del servizio sanitario regionale che sono i soggetti attuatori esterni, quelli che poi materialmente pongono in essere gli interventi. E' una sfida particolarmente impegnativa perchè si tratta di rifondare completamente il sistema sanitario prevedendo un'integrazione significativa tra l'ospedale e il territorio. A riguardo la Regione Calabria, in attuazione del PNRR ha in elaborazione i Dca di riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale. La Regione è in questo momento impegnata in maniera forte, significativa. Settimanalmente - rimarca Gidaro - tengo un resoconto con i responsabili del procedimento degli interventi nominati dalle aziende e ciò consente di tenere le redini della situazione, sempre il polso su potenziali criticità e dare indicazioni perchè i problemi possano essere risolti e perchè si rispettino i target del PNRR che non è un programma di spesa, ma è un programma per obiettivi. La Regione e l'intera nazione italiana verrà premiata solo se raggiungerà complessivamente solo se raggiungerà tutti gli obiettivi del piano operativo regionale. Per il momento siamo in linea con le aspettative e gli sforzi verranno se possibile moltiplicati anche nella fase successiva, quelli di progettazione e realizzazione degli interventi verso i quali siamo proiettati".

Fantozzi: "PNRR occasione unica che non si poteva trascurare"

"Il Pnrr è un dovere verso i cittadini e verso noi stessi - evidenzia la dirigente Iole Fantozzi - e ovviamente è un'occasione unica che non si poteva trascurare. Con una riorganizzazione ed un gioco di squadra che parte dal Dipartimento che cerca dare anche supporto alle Aziende qualora ce ne fosse necessità. Stiamo riuscendo a rispettare tutti i vincoli imposti dall'Europa rispondendo nei tempi previsti in modo tale da avere i finanziamenti giusti per riformare tutta la sanità partendo dai territori e abbinandoli ai setting di cura necessari fra territori ed ospedali. Tutto ciò è necessario per evitare la migrazione che affligge tutti i nostri ammalati ed è un quadro possibile grazie alle risorse del PNRR. Noi ce la metteremo tutta per soddisfare queste esigenze di natura sanitaria

Edilizia scolastica: rischio flop

Più problematica è la missione relativa alla scuola ed all’edilizia scolastica. Qui emerge subito il ritardo globale di una Calabria che ha visto approvati pochissimi progetti: 21 (di cui 15 in provincia di Cosenza, 4 in provincia di Catanzaro, 1 a testa in provincia di Reggio e Vibo, 0 a Crotone). Totale oltre 43 milioni. E ad esprimere dubbi e criticità è Maria Elena Senese, segretario generale Feneal Uil Calabria che chiede a gran voce al governo di intervenire creando una struttura speciale che monitori tutti gli interventi del Pnrr localizzati in Calabria.

"Gli ultimi dati sul PNRR forniti da Autorità anticorruzione e Openpolis sono allarmanti. Numeri che ci testimoniano una scarsa trasparenza e la presenza di troppi soggetti attuatori a danno soprattutto delle regioni del mezzogiorno. Purtroppo vantiamo delle amministrazioni comunali carenti sotto il profilo dell'organico e di persone anche poco qualificate sotto il profilo della progettazione e della rendicontazione. E' necessario un intervento risolutivo da parte del governo ed un intervento immediato per porre rimedio rispetto anche al fatto che anche il primo trimestre 2023 ci testimonia che rispetto a quella che doveva essere la spesa legata agli investimenti da chiudere siamo su una soglia del 23% a scapito del 46-47%. Quello che chiedo maggiormente è che tra il ministero e le amministrazioni comunali ci sia un soggetto intermediario per dare una mano ai Comuni e per monitorare quelle che sono le fasi della progettazione e della partecipazione ai bandi. Molti dei Comuni calabresi sono in dissesto o pre-dissesto".

Senese (Feneal Uil): "Serve una struttura tecnica che supporti i Comuni"

"Sull'edilizia scolastica sono stati stanziati ben 90 milioni per 40 interventi su tutto il territorio regionale e a questi si aggiungono anche le risorse messe in campo direttamente dal ministero per altri 21 interventi. Ad oggi non si sa nulla e mi preme specificare che i sindaci, i presidenti delle Province, delle Città metropolitane già dal 2020 sono commissari straordinari. Ecco perchè chiediamo che ci sia assolutamente una struttura speciale di tecnici, di esperti proprio nella fase della partecipazione ai bandi e poi nella fase successiva di progettazione, esecuzione e rendicontazione. Se non si tiene presente che la spesa si accelera solo nel momento in cui viene decentrata, rischiamo veramente di perdere questa grande opportunità a danno soprattutto delle regioni meridionali

 

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