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Diffamazione, De Magistris condannato dal Tribunale di Lamezia Terme

«Una condanna che per me è una medaglia per non essermi mai piegato al sistema». Così Luigi de Magistris commenta la sentenza di primo grado per diffamazione nei confronti dell'ex procuratore Salvatore Murone.

La condanna in primo grado è a una pena di 4 mesi, sospesa, con non menzione, e al pagamento delle spese processuali. L’ex pm è anche candidato alla presidenza della Regione Calabria. La diffamazione è avvenuta durante una puntata della trasmissione "Piazza pulita". «Sentenza di primo grado ingiusta che non posso accettare e che sono certo verrà riformata da magistrati autonomi e indipendenti - dice ancora nel video il primo cittadino partenopeo - quale è l’accusa che ha portato alla condanna in primo grado? Nella trasmissione di Corrado Formigli del 9 marzo 2017, nell’ambito di un’intervista, a un certo punto affermo ciò che ho affermato tante volte e dimostrato nelle sedi giudiziarie, che l’indagine Why not mi fu sottratta illecitamente e che fui vittima di un sistema criminale che operò ai miei danni. Dov`è la diffamazione? è provato dalla storia, da ultima la confessione di Palamara, nei provvedimenti giudiziari, che quella indagine mi fu sottratta illegittimamente».

«E come fa Murone ad essere parte offesa di questo processo se in quella trasmissione non cito mai Murone e non fu Murone che mi tolse l’indagine Why not - spiega ancora - ho fatto il magistrato, non ho mai visto nulla di simile, un processo per diffamazione dove il fatto non esiste e dove la parte lesa non è mai citata. È il bentornato in Calabria evidentemente, ma io non mi faccio mettere il bavaglio da nessuno né mi faccio mai intimidire da nessuno. Ho denunciato un sistema criminale, è stato dimostrato in tutte le sedi giudiziarie la correttezza del mio operato, è stata dimostrata l'interferenza illecita che ho subito insieme ai miei collaboratori in indagini particolarmente delicate, il tempo è stato galantuomo e mi ha dato ragione, sarà galantuomo anche in questo caso e si capirà come si è potuto arrivare a una condanna come questa in primo grado. Ho fiducia come sempre che all’interno delle istituzioni il bene prevalga sul male e che all’interno dalla magistratura ci siano donne e uomini autonomi e indipendenti in grado di rimettere a posto la storia e la verità».

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