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L'arsenale della 'ndrina Pardea-Rainisi e il piano per un omicidio: 4 arresti a Vibo

Armi pronte a fare fuoco per una guerra fra cosche. C'è questo dietro l'operazione dei carabinieri di Vibo Valentia che all'alba hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone.

Si tratta di Francesco Antonio Pardea, Marco Ferraro, Filippo Di Miceli, già arrestati nell’operazione Rinascita Scott e tutti appartenenti alla locale di Vibo Valentia, la ‘ndrina Pardea-Rainisi. Coinvolta anche la moglie di Di Miceli, finita ai domiciliari.

Le indagini hanno chiuso il cerchio relativamente ai due ingenti ritrovamenti di armi avvenuti in data 20 ottobre 2019 e 06 febbraio 2020, allorquando i militari del Comando Provinciale di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria rinvenivano sigillato all’interno di alcune pareti un vero e proprio arsenale composto da fucili automatici, pistole, munizioni e giubbetti anti-proiettili.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che le armi ritrovate costituivano l’arsenale della ‘ndrina Pardea-Rainisi che sarebbe dovute essere utilizzato per l’esecuzione dell’omicidio di Rosario Pugliese, attualmente latitante ed appartenente alla contrapposta ‘ndrina Cassarola.

Di assoluto rilievo nelle acquisizioni investigative e del tutto confirmatorie delle risultanze dell’operazione “Rinascita Scott” relativamente al collegamento della locale di Vibo Valentia con il crimine di Polsi, è l’incontro monitorato nel 2009 tra gli esponenti di vertice della Locale di Vibo Valentia, Bartolomeo Arena, Domenico Camillò (classe '41) e Antonio Chiarella con Domenico Oppedisano – don Mico Oppedisano, soggetto tratto in arresto a seguito dell’operazione “Crimine” e ritenuto il vertice indiscusso della ‘ndrangheta.

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